Zone interne e turismo, la scommessa possibile
di Maria Antonietta Cossu
Abbasanta, due imprenditori scelgono di puntare sull’industria dell’accoglienza L’avventura parte dal recupero di un vecchio stabile ora trasformato in albergo
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ABBASANTA. Investire sull’ospitalità a quattro stelle nell’entroterra a qualcuno può sembrare un’operazione in perdita, per altri è un rischio imprenditoriale ponderato perché in grado di generare un ritorno economico proprio grazie alle peculiarità del territorio. Con questa convinzione due abbasantesi hanno scommesso su un’attività ricettiva che, oltre a offrire ospitalità, servizi e comfort faccia da ponte tra l’ospite e le risorse naturalistiche e culturali che le aree interne custodiscono, unitamente al ricco patrimonio di tradizioni e di saperi espresso dalle comunità residenti.
Massimiliano Carta, avvocato, e Giorgio Miscali, artigiano, ci hanno creduto, e quando si è presentata l’occasione l’hanno colta al volo. Hanno costituito la società Sardynia Touring International e, sommando al capitale privato i fondi comunitari ottenuti attraverso la partecipazione a un bando del Programma di sviluppo rurale hanno realizzato il progetto di aprire un albergo su un terreno di loro proprietà a mezzo chilometro da Abbasanta, ai margini della provinciale 15. Oggi in quel compendio di due ettari sorge il Regia Hotel, albergo a quattro stelle con 25 posti letto.
La struttura ricettiva, aperta da circa un mese, completa un blocco di servizi che i neo imprenditori avevano rilevato nel 2015 acquisendo un ristorante, un bar e una sala convegni. Un altro immobile è stato adibito a pizzeria e recentemente affidato in gestione a terzi. A una manciata di chilometri dal complesso si trova il parco nuragico di Losa, che nei piani dei due investitori dovrebbe rientrare nell'itinerario turistico da proporre alla clientela. «Facciamo già promozione dell’archeologia sul nostro sito web, ma l’obiettivo è di creare una rete di collaborazione con i gestori dei beni culturali della zona per mettere a punto dei pacchetti turistici da offrire alle persone che si fermano da noi», spiega Massimiliano Carta.
Il target a cui guarda la società di cui è cofondatore è molto eterogeneo. I titolari hanno suddiviso la clientela in tre categorie: il turista naturalista, che arriva già con l’intenzione di scoprire le bellezze dell’interno, quello itinerante, e cioè il viaggiatore di passaggio che potrebbe approfittare della sosta per visitare la zona, infine i pendolari e i viaggiatori che si spostano per lavoro e convegni. L’imperativo è di trattenere l’ospite offrendo servizi di qualità e allo stesso tempo di allietarlo con un’offerta alternativa a quella delle più rinomate o affollate località di vacanza. «La nostra struttura dovrà essere una vetrina del territorio – si augura Massimiliano Carta –, un tramite fra il cliente e la scoperta della cultura, del cibo, degli eventi e delle tradizioni dell’entroterra»
Massimiliano Carta, avvocato, e Giorgio Miscali, artigiano, ci hanno creduto, e quando si è presentata l’occasione l’hanno colta al volo. Hanno costituito la società Sardynia Touring International e, sommando al capitale privato i fondi comunitari ottenuti attraverso la partecipazione a un bando del Programma di sviluppo rurale hanno realizzato il progetto di aprire un albergo su un terreno di loro proprietà a mezzo chilometro da Abbasanta, ai margini della provinciale 15. Oggi in quel compendio di due ettari sorge il Regia Hotel, albergo a quattro stelle con 25 posti letto.
La struttura ricettiva, aperta da circa un mese, completa un blocco di servizi che i neo imprenditori avevano rilevato nel 2015 acquisendo un ristorante, un bar e una sala convegni. Un altro immobile è stato adibito a pizzeria e recentemente affidato in gestione a terzi. A una manciata di chilometri dal complesso si trova il parco nuragico di Losa, che nei piani dei due investitori dovrebbe rientrare nell'itinerario turistico da proporre alla clientela. «Facciamo già promozione dell’archeologia sul nostro sito web, ma l’obiettivo è di creare una rete di collaborazione con i gestori dei beni culturali della zona per mettere a punto dei pacchetti turistici da offrire alle persone che si fermano da noi», spiega Massimiliano Carta.
Il target a cui guarda la società di cui è cofondatore è molto eterogeneo. I titolari hanno suddiviso la clientela in tre categorie: il turista naturalista, che arriva già con l’intenzione di scoprire le bellezze dell’interno, quello itinerante, e cioè il viaggiatore di passaggio che potrebbe approfittare della sosta per visitare la zona, infine i pendolari e i viaggiatori che si spostano per lavoro e convegni. L’imperativo è di trattenere l’ospite offrendo servizi di qualità e allo stesso tempo di allietarlo con un’offerta alternativa a quella delle più rinomate o affollate località di vacanza. «La nostra struttura dovrà essere una vetrina del territorio – si augura Massimiliano Carta –, un tramite fra il cliente e la scoperta della cultura, del cibo, degli eventi e delle tradizioni dell’entroterra»