La Nuova Sardegna

Oristano

Gli agenti: «Così incastrammo gli spacciatori»

Gli agenti: «Così incastrammo gli spacciatori»

Operazione Texas hold ’em, in tribunale le testimonianze dei poliziotti sull’inchiesta antidroga

15 novembre 2019
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GHILARZA. Sono gli agenti della sezione antidroga della Squadra mobile i protagonisti dell’udienza legata all’inchiesta Texas hold ’em con cui fu mandato gambe all’aria un presunto traffico di stupefacenti e grazie alla quale furono scoperte due tra le maggiori piantagioni di cannabis della Sardegna. Per quella estirpata a Oliena si procede al tribunale di Nuoro, i fatti che interessano quello di Oristano si svolsero invece a tra il capoluogo, Ghilarza e Teti dove 2.478 piante erano state messe a dimora ed erano ormai pronte per essere trasformate in marijuana da spacciare. Per il doppio reato di spaccio e coltivazione di droga sono a processo i fratelli Gianluca e Alessio Sanna di Ghilarza e i cugini Domenico Arca di Silanus e Massimo Arca di Borore – altre nove persone hanno già definito la loro posizione con riti abbreviati o patteggiamenti –.

Gli agenti della polizia hanno ripercorso le varie fasi delle indagini, spiegando come una fonte confidenziale avesse indirizzato le indagini verso gli imputati. Pedinamenti e intercettazioni fecero il resto e proprio su queste ultime si è concentrata l’udienza che ha visto quali testimoni del pubblico ministero Andrea Chelo, gli ispettori Fulvio Maiorca, Alessandro Zou e Simone Naimoli. Nel ricostruire le intercettazioni ci sono stati vari attriti con gli avvocati difensori Carlo Figus, Stefano Piras, Antonella Piredda e Gabriella Cappai.

La prossima udienza si svolgerà il 13 gennaio. (e.carta)

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