La Nuova Sardegna

Oristano

Minaccia una strage, arrestato

di Enrico Carta
Minaccia una strage, arrestato

Apre la bombola del gas dopo aver sequestrato in casa i genitori. Lo fermano i carabinieri

17 novembre 2019
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SAN NICOLÒ ARCIDANO. Poteva essere una strage, è finita con un arresto tutt’altro che banale. Insolito è stato anche l’episodio che nella notte tra venerdì e sabato ha trasformato via delle Mimose in una succursale della paura. Barricato in casa, il 37enne Davide Pia ha sequestrato i genitori che già da tempo tiene sotto scacco per via di problemi legati alla droga e probabilmente anche di salute, quindi ha minacciato di fare una strage. C’è anche andato vicino quando, nel bel mezzo delle trattative per farlo desistere dal suo tentativo, ha aperto una bombola saturando di gas quasi tutte le stanze della casa. Si è arrivati a distanza ravvicinata da un’esplosione le cui conseguenze sarebbero potute essere drammatiche.

Era passata da poco l’ora di cena quando la casa di via delle Mimose si è trasformata ancora una volta in un inferno. Davide Pia, che nei giorni scorsi aveva imperversato anche a Oristano dove aveva minacciato alcune persone con una fiocina di fronte a un locale di via Diego Contini e dove aveva portato via da un negozio un paio di scarpe senza pagarle dopo averle indossate, ha avuto l’ennesimo problema con i genitori. Chiedeva soldi, ma i genitori cercavano di tenerlo a freno. Per tutta risposta li ha sequestrati in casa, fino a che il padre e la madre sono riusciti a scappare. Una volta fuori, avendo capito che la situazione rischiava di degenerare ulteriormente, gli stessi genitori hanno giustamente pensato che l’unica soluzione fosse chiedere aiuto.

Una telefonata ai carabinieri e l’arrivo della prima pattuglia sembravano poter essere sufficienti, invece i problemi anziché cessare sono aumentati. I militari a quel punto hanno chiesto l’intervento di altri colleghi. Le parole persuasive, con l’intervento in prima persona anche del comandate della Compagnia di Oristano, Francesco Giola, non hanno avuto un effetto immediato. Davide Pia non ha desistito dal suo tentativo e anzi, proprio in quei momenti, si è armato di una bombola del gas. Non l’ha solo mostrata, ha aperto la valvola saturando di gas un ambiente della casa. Nel frattempo, per precauzione, anche i vicini di casa sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni perché il rischio di una devastante esplosione si era fatto davvero concreto e i recenti fatti di cronaca in Piemonte hanno fatto pensare a tutti che la strada della prudenza fosse la più consigliata.

Pian piano però le parole hanno fatto breccia e così Davide Pia ha fatto entrare in casa il comandante che l’ha anche convinto a disarmarsi: aveva con sé diversi coltelli da cucina e arnesi vari con cui avrebbe potuto colpire chi gli si fosse avvicinato. Nel frattempo l’aria in casa era irrespirabile per via del gas e così Davide Pia è stato convinto a uscire in giardino, dove ha anche scambiato qualche parola col padre. A quel punto si è atteso il momento giusto per intervenire. Il capitano Giola è riuscito a immobilizzarlo in terra, dopo di che gli altri militari, che si erano appostati, hanno scavalcato il muretto di recinzione e completato l’azione.

Inevitabile l’arresto con una lunga serie di contestazioni, partendo dai maltrattamenti in famiglia per arrivare alle minacce, alla resistenza, all’estorsione. Non è al momento contestato il reato di tentata strage, ma non è escluso che, con l’accertamento dei fatti, anche questo reato possa essergli attribuito. Trasferito nel carcere di Massama, Davide Pia è in attesa dell’udienza di convalida di domani di fronte al giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello e all’avvocato difensore Barbara Corda.

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