La Nuova Sardegna

Oristano

I politici al San Martino

di Caterina Angotzi
I politici al San Martino

La commissione regionale visita l’ospedale e raccoglie i lamenti di tutti

19 novembre 2019
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ORISTANO. Settantacinque pazienti in carico, a fronte di 60 posti letto disponibili, e carenza di medici. E' la foto realistica del reparto di Medicina dell'ospedale San Martino che viene fornita alla VI Commissione Sanità che ieri ha effettuato un sopralluogo nella struttura e ha ascoltato i primari di tutti i reparti sulla situazione di sofferenza. Il grido di allarme è dato proprio dalla carenza di medici che non solo si registra in tutti i sei piani del San Martino ma anche al pronto soccorso, che attualmente può contare solo su 11 medici, su una pianta organica di 15. E a dicembre si scenderà a 10. Ventisette mila accessi all'anno, al pronto soccorso, che vuol dire 74 accessi giornalieri. A cui vanno aggiunti i 5 mila accessi dell'anno, al pronto soccorso pediatrico. Questo formalmente non esiste ma di fatto opera. E con notevoli disagi, quando si tratta di trasferire i piccoli pazienti in altri ospedali, per visite ed esami specialistici accompagnati da un medico, che quindi viene sottratto al reparto del San Martino. Numeri che sono cresciuti in pronto soccorso, cosi come quelli della medicina, da quando sono chiusi Bosa e Ghilarza: dai territori i pazienti si riversano all'ospedale di Oristano. Penultima tappa quella oristanese per il presidente della Commissione Sanità, Domenico Gallus. L'ultima ispezione di questo viaggio poco incoraggiante sarà Cagliari. «Questa è una situazione che interessa non solo Oristano ma tutta la Sardegna. Sono grida d'aiuto per la situazione delle strutture che risentono della carenza di medici, di personale». Una situazione che, a quanto denunciati dai primari presenti all'incontro, sarebbe degenerata negli ultimi tre anni, all'indomani dalla nascita dell'Azienda per la Tutela della Salute. E da Assl virtuosa, Oristano sarebbe diventata una cenerentola. «Comunque era necessario avviare la riforma della rete ospedaliera – ha detto il direttore Assl, Mariano Meloni – e questa è per noi solo una fase di transizione. Attualmente lavoriamo per garantire servizi con ciò che c’è a disposizione». Nonostante le buone intenzioni la sfiducia non manca. Lo ribadisce il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, in qualità di Presidente del Diatretto Sanitario. «Ci hanno sempre detto che la sanità locale doveva ridurrei costi e nonostante l'impegno di tutti, non si vedono risultati». Nota dolente sempre e solo la carenza di medici, non sostituiti da quelli andati in pensione.

È preoccupata anche la consigliera dei 5 Stelle Carla Cuccu che in una nota ricorda come «nonostante le numerose proposte fatte nell'ultimo consiglio comunale di Oristano, come l'utilizzo degli specializzandi dell'ultimo anno e bandire concorsi per primari, affinché i giovani medici, grazie alla presenza del primario, siano invogliati ad accettare le sedi di destinazione, avendo possibilità di crescita professionale, non c'è stato alcun miglioramento. Tutte le soluzioni prospettate sono, invece, cadute nel vuoto. C’è persino carenza di materiale sanitario di consumo: al momento nella sala operatoria si stanno usando solo le garze laparotomiche e longuette».

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