La Nuova Sardegna

Oristano

Sartiglia, scuderie in demolizione

Di Eleonora Caddeo
Sartiglia, scuderie in demolizione

Dopo l’ordinanza del Comune i proprietari decidono di abbattere i manufatti per ridurre le spese

21 novembre 2019
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ORISTANO. A pochi giorni dall'accordo tra associazione cavalieri e Fondazione, non sembra esserci pace per la Sartiglia e per i cavalieri della giostra. Ieri infatti sono iniziate le prime demolizioni in alcune scuderie della zona di via Ghilarza, tra cui quella del capocorsa di martedì dello scorso anno, Davide Musu. La speranza dell'approvazione da parte della Regione per il progetto delle zone Equus, che avrebbe dato una soluzione ai decenni di abusi edilizi in zone della periferia cittadina, sembra essere stata solo una flebile fiammella spenta con con l'avvicinarsi della scandeza dei novanta giorni citati nelle ordinanza di demolizione inviate dal Comune ai proprietari delle scuderie e case abusive.

Scadenza che Davide Musu ha voluto attendere, non come atto di forza, ma come ultimo appiglio prima di buttare giù anni di ricordi e un cospicuo investimento personale. Tre box per cavalli, una stanzetta ed un pagliaio, per un totale di circa trecento metri quadri coperti adibiti a bagno, e cucina con salone, migliorati negli anni per accogliere amici, conoscenti e turisti nei due giorni di Sartiglia. Questo è stato l'errore commesso da Davide Musu, sbaglio in buonafede, a suon di soldi spesi e lavoro di manodopera continua da parte di tutta la famiglia per migliorare l'aspetto di accoglienza delle persone appassionate o curiose durante la domenica e il martedì di carnevale. Un complesso edilizio, sito in località Is Pastureddas, dietro via Ghilarza, sorto per la Sartiglia, e segnalato come abusivo nonostante sia stato accatastato in Comune e per questo assoggettato a tassazione di vario genere. Sono da poco passate le otto di mercoledì mattina. Dopo giornate di pioggia, a scaldare la città, c'è un sole tiepido, ma dietro a quel grosso cancello, con le iniziali DM applicate, lo spirito di Davide Musu è grigio. Sono troppi i ricordi che lo legano alla scuderia, l'ultimo in ordine di tempo è dello scorso cinque marzo, quando, da quel cancello è uscito da capocorsa. Dentro quel salone dai muri esterni arancioni e con la copertura con travi di legno sembrano risuonare ancora le urla di gioia, i suoni propiziatori di tamburi e trombe che hanno accompagnato i festeggiamenti di anni di Sartiglie. Sono bastate poche ore di lavoro per smontare e smantellare i sacrifici, fisici ed economici, di un uomo e della sua famiglia e offuscare i ricordi di chi vive e sente dentro la Sartiglia da ben più dei diciannove anni da cavaliere. Il prossimo 24 e 26 Febbraio prossimi forse Davide non sarà uno dei centoventi cavalieri, un prezzo aggiuntivo da pagare oltre la demolizione della struttura. Per correre bisogna avere il giusto spirito, di serenità che per ora manca, e soldi per prepararla, spese che il cavaliere ha dovuto investire per demolire. Pochi metri più avanti da quella scuderia, un altro cavaliere si trova nella stessa condizione, e si appresta a compiere lo stesso gesto. Sergio Ledda, componidori nel 2017, ha iniziato a mettere negli scatoloni i ricordi di decenni di Sartiglia per prepararsi alla demolizione di un ricovero attrezzi più pagliaio, spazio adibito a salone per i festeggiamenti della giostra e dei box per i cavalli. Uno smantellamento che costerà molto a Sergio Ledda, oltrechè come investimento umano di ricordi. Solo per lo smaltimento delle macerie ci potrebbero volere tra i cinque e i diecimila euro.

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