La Nuova Sardegna

Oristano

Rifiuti, cercasi aree idonee o a gennaio sarà il caos

di Davide Pinna
Rifiuti, cercasi aree idonee o a gennaio sarà il caos

Il secco prodotto nel territorio sino a fine dicembre andrà a Macchiareddu Dall’anno nuovo l’impianto si fermerà: servono nuovi luoghi per il conferimento

25 novembre 2019
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ORISTANO. Il Comune di Oristano cerca di modificare il sistema di gestione e conferimento di una parte dei rifiuti prodotti in città.

Sono stati infatti pubblicati due avvisi per manifestazioni di interesse relative all'acquisto di determinati tipi di rifiuti solidi.

L’idea probabilmente è quella di guadagnarci qualcosa, con un sistema concorrente al conferimento diretto in discarica o al termovalorizzatore.

Anche perché sullo sfondo c’è un problema non da poco: a gennaio dovrebbe interrompere la sua attività per ristrutturazione l'impianto Tecnocasic di Macchiareddu, dove da alcuni mesi al momento vengono conferite la frazione secca e gli ingombranti prodotti in provincia di Oristano, e la riapertura dovrebbe arrivare non prima di due anni. Cosa succederà in questo periodo. Non si conoscono le decisioni che saranno assunte dalla Regione, mas in ogni caso non si può arrivare impreparati.

Per ora non sembrano esserci ancora scelte definitive, e già in piena estate la decisione di spostare il conferimento di secco e ingombranti da Masangionis (Arborea) allo stabilimento dell'hinterland cagliaritano, che aveva bisogno dei rifiuti oristanesi per tenersi attivo dopo che l'avvio della differenziata nel capoluogo aveva ridotto considerevolmente il flusso in entrata, aveva provocato un aggravio dei costi per le amministrazioni e disagi per i cittadini.

Una delle ipotesi è quella di ripristinare, provvisoriamente, il conferimento nell'impianto di Arborea di proprietà del Consorzio Industriale, ma c'è anche la possibilità di spostare il conferimento verso il termovalorizzatore di Macomer.

Intanto il Comune, si diceva, cerca di far fruttare i rifiuti prodotti in città.

Gli avvisi sono rivolti alle imprese, proprietarie di piattaforme ambientali, interessate all'acquisto di imballaggi in vetro, plastica o alluminio, carta e cartone e ingombranti metallici. Per queste categorie le aziende dovranno pagare all'amministrazione un corrispettivo stabilito in base al peso dei rifiuti acquistati. Per altri tipi di rifiuti, invece, sarà il Comune a pagare le aziende: legno, farmaci scaduti, residui della pulizia stradale, ingombranti, rifiuti di stampanti, pneumatici, imballaggi metallici contenenti matrici solide, carcasse animali, rifiuti da estumulazione, zinco derivante da rifiuti cimiteriali e inerti derivanti da demolizioni edili. Si tratta, ovviamente, di rifiuti di difficile smaltimento per i quali è conveniente pagare un privato che se ne occupi. Ciò che è certo e che, nelle prossime settimane, le amministrazioni pubbliche dovranno stabilire definitivamente cosa accadrà con la chiusura temporanea dell'inceneritore di Macchiareddu. Le soluzioni dell'ultimo minuto rischiano di far piombare il sistema della raccolta nel caos, anche perchè burocrazia permettendo, gennaio è dietro l’angolo.

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