La Nuova Sardegna

Oristano

Alunni ghettizzati? La prof è assolta

Alunni ghettizzati? La prof è assolta

Divise la classe in «bravi e asini»: era sotto accusa per i metodi educativi usati

26 novembre 2019
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ORISTANO. «Buoni e cattivi», come il titolo della canzone di Vasco Rossi. O meglio «bravi e asini» come invece sosteneva la professoressa che, accusata di aver usato dei metodi di correzione un po’ troppo antiquati e non al passo coi tempi in una classe delle medie di un paese dell’Alto Oristanese, si è ritrovata sotto processo. La prima sentenza però dice il contrario. La giudice Elisa Marras ha dato ragione alla docente e torto ai genitori che, con la costituzione di parte civile attraverso gli avvocati Doriana Perra e Angelo Battista Marras, volevano il risarcimento del danno di 25mila euro. E ha dato torto anche al pubblico ministero Daniela Caddeo che aveva chiesto la condanna a un mese perché quel che sarebbe accaduto dentro la classe, con gli alunni divisi in gruppi e, magari anche apostrofati con parole pesanti come «ignoranti», «bulli», «analfabeti» in base alla preparazione scolastica, non è da valutare come reato. Un po’ dura la professoressa forse magari lo fu anche, ma, e qui entrano in gioco le argomentazioni esposte dall’avvocato difensore Agostinangelo Marras accolte dalla giudice, non oltrepassò il limite che la legge consente. Chiamare gli alunni asini o separarli erigendo un’ideale barriera tra chi meritava un bel voto e chi avrebbe meritato d’essere apostrofato in maniera dispregiativa evidentemente non va oltre il lecito. Del resto, forse, quella non era esattamente la classe modello di seconda media in cui tutti i docenti vorrebbero fare lezione. E nemmeno il rapporto coi genitori era all’insegna dell’amicizia. La riprova nel fatto che una bella mattina, durante l’ora di lezione, fu la madre di un’allieva a fare irruzione nella scuola. Era infuriata per come la figlia veniva trattata e non si fece certo scrupoli a rappresentare la situazione alla professoressa. Coi decibile che salivano, il personale della scuola chiese l’intervento dei carabinieri che, inizialmente, denunciarono la madre. L’indagine però si capovolse e ben presto toccò all’insegnante finire sotto accusa. Sino al processo che però l’ha vista uscire da innocente. (e.carta)

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