La Nuova Sardegna

Oristano

Soldi negati, picchia la madre

di Enrico Carta
Soldi negati, picchia la madre

Gli servivano per comprare la droga: diciottenne allontanato da casa. Vittima anche una sorellina

01 dicembre 2019
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ORISTANO. C’entrano i soldi, c’entra la droga. L’uragano di violenza travolge così una famiglia che piomba nel dramma di dover gestire un figlio appena diciottenne, ma ormai fuori controllo da due anni per i suoi problemi di tossicodipendenza. Non basta l’assistenza dell’Assl, non bastano i tentativi di persuaderlo a smettere. L’unica ragione che ormai il ragazzo ascolta è quella della droga e per comprarla servono soldi, così, quando la madre decide di non darglieli, scoppia l’inferno. La donna resta impotente di fronte alle violenze del figlio, con la sorellina di dieci anni a fare da spettatrice. Immobile, resta lì ad assistere al copione che si ripete continuamente. I suoi occhi vedono il fratello che si scaglia contro la madre indifesa. Ascolta le urla, vede gli oggetti lanciati contro la donna, altri che vengono distrutti nei momenti in cui l’ira vince su tutto. Vede anche le botte e le ore passate al pronto soccorso a medicare le ferite perché una spinta fa cadere la madre o perché sono state direttamente le botte del figlio a farle del male.

Qualche settimana fa la donna dice basta. Non può esserci più spazio per la violenza dentro quella casa. Ha il cuore già spezzato per la condizione estremamente problematica in cui versa il figlio e andare dalla polizia a denunciarlo è qualcosa che provoca un dolore ancora più grande. È una mossa che però va fatta, prima che succeda qualcosa di ancora peggiore dei maltrattamenti e delle lesioni che al ragazzo vengono contestate. È comunque un gesto di amore disperato quello che la porta in questura. Bussa all’ufficio dove lavorano gli investigatori della sezione specializzata sui reati contro donne e minori e trova subito udienza e comprensione.

Arriva anche il momento di firmare la denuncia che viene quindi trasmessa alla procura, dove il pubblico ministero chiede una misura cautelare per evitare che il dramma abbia un finale irreparabile. Nei giorni scorsi, il giudice per le indagini preliminari emette il provvedimento e gli agenti della Squadra mobile vengono incaricati di eseguirlo. Arrivano e prendono con sé il ragazzo, poi gli spiegano tutto. Non è un arresto, ma è un obbligo di abbandonare immediatamente la casa di famiglia. Gliene viene trovata un’altra: è la sua temporanea dimora che sostituisce quella delle violenze, dove non potrà più entrare sino a nuova disposizione. Non è tutto perché il provvedimento stabilisce anche che non potrà avvicinare i suoi familiari senza un permesso speciale. Qualora lo facesse potrebbe anche finire in carcere.

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