La Nuova Sardegna

Oristano

Sartiglia a ranghi serrati: al via in 117 e c’è un ricorso

di Eleonora Caddeo
Sartiglia a ranghi serrati: al via in 117 e c’è un ricorso

Smentito chi temeva defezioni: i cavalieri si preparano alla giostra di febbraio La pariglia Pinna, Frau e Pau contro la squalifica: giudicati da chi non poteva

04 dicembre 2019
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ORISTANO. Non si arriva al numero massimo, ma in pista saranno davvero tanti. Sono 117 le adesioni, per un totale di 39 pariglie iscritte alla prossima Sartiglia. Nel conto c’è da mettere anche un ricorso. È quello presentato dalla pariglia di Peppino Pinna, Peppe Frau e Roberto Pau che contestano l’esclusione arrivata per aver utilizzato l’anno scorso un cavallo non idoneo. La commissione di disciplina li ha recentemente appiedati, ma loro in pista il 23 e il 25 febbraio ci vogliono essere per rendere ancora più numeroso il corteo dei cavalieri che, lunedì sera durante l'assemblea dei soci, si è presentata per la prima tappa di avvicinamento alla giostra.

Dopo i mesi di conflitto tra cavalieri e Fondazione Oristano, con una guerra interna combattuta a suon di regolamenti, richieste e diritti pretesi e accordi fatti saltare nel nome dell’identità storica da tutelare, l’associazione cavalieri sembra essere uscita più forte di prima. Alle chiacchiere da bar che in più occasioni avrebbero paventato lo scenario di un gruppo diviso, logorato da dissidi interni, è arrivata la più efficace risposta, ossia un’adesione in massa. In 117, lunedì sera, hanno voluto inserire il proprio nome e quello della propria pariglia nell’elenco i partecipanti alla prossima giostra.

Qualche defezione eccellente c’è comunque stata, visto che non correrà la pariglia di Andrea Zucca, Giovanni Utzeri e Marco Mura e che sarà tra il pubblico il cavaliere Giuseppe Catapano, ma si tratta di scelte personali, che nulla hanno a che vedere con frizioni interne all’associazione che invece ha risposto compatta alla nuova pacifica chiamata alle armi, quella delle tanto attese spade consegnate in via Duomo da su componidori.

Tra le 39 pariglie iscritte c’è anche quella di Peppino Pinna, Peppe Frau e Roberto Pau, nonostante la squalifica notificata lo scorso novembre dalla commissione disciplina che impone uno stop di due anni a Peppino Pinna e di uno ai suoi due compagni. Il provvedimento, secondo i tre sartiglianti, è ingiusto e per questo hanno presentato ricorso: un errore procedurale potrebbe far venire meno tutto l’impianto di motivazioni. «Quando a ottobre ci hanno chiamato – spiega Peppino Pinna – la commissione disciplina della Fondazione Sartiglia non aveva titoli per giudicarci, in quanto la Fondazione Sartiglia è chiusa da mesi e quella commissione interna a quell’ente non esisteva più».

Una questione di ruoli e tempi. Chi ha giudicato i tre cavalieri, secondo quanto si evince dal ricorso, non avrebbe potuto farlo, non essendo più un organo in auge. Quindi la squalifica è valida? E il nuovo ente subentrante, la Fondazione Oristano, da cui dipende anche l’organizzazione della Sartiglia può contestare qualcosa accaduto antecedentemente la costituzione? Domande dalla cui risposta dipende, per i tre cavalieri, la partecipazione alla prossima Sartiglia e a cui seguirà, a fine marzo, un processo penale per verificare l’accusa di maltrattamento di animali contestata alla pariglia per aver fatto correre il cavallo che non aveva superato le visite veterinarie. «Sono una persona che vive per gli animali, figuriamoci se li maltratto – conclude Peppino Pinna –. Quel cavallo è sano, ha superato tutte le prove agonistiche per l’ippodromo e i circuiti di salto. La visita al cuore a cui era stato sottoposto non è più prevista dai protocolli per cui lo stesso cavallo potrà correre di nuovo la Sartiglia».

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