La Nuova Sardegna

Oristano

Museo giudicale, tutto da rifare

di Davide Pinna
Museo giudicale, tutto da rifare

È fallita la società romana che doveva completare l’esposizione delle opere di proprietà comunale

05 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Incompiuta fra le più vergognose del panorama cittadino, la questione del Museo regionale sulla Sardegna Giudicale registra una novità significativa che potrebbe anche portare allo sblocco della situazione.

Tutto è pronto da anni a Palazzo Arcais, il luogo scelto da Regione, Provincia di Oristano e comuni di Oristano e Sanluri, per ospitare il museo.

Il Comune e la Provincia hanno fatto tutto quello che dovevano fare, manca solo, si fa per dire, l'allestimento della mostra permanente, per la quale il Comune ha già da tempo assicurato la cessione dei manufatti di sua proprietà.

Avrebbe dovuto occuparsene, in base a un contratto da 1 milione e 700 mila euro firmato con la Regione nel 2011, l'impresa romana Unicity spa, operante nel settore degli allestimenti museali. Nulla però è mai stato fatto in questi otto anni e ora le voci sulle cattive acque finanziarie attraversate dall'impresa romana si sono concretizzate: il tribunale di Roma ha dichiarato, con una sentenza dell'8 novembre scorso, il fallimento della Unicity srl, alla quale la società per azioni è collegata.

Bisognerà trovare un'altra impresa dunque, anche se rimane abbastanza incomprensibile il motivo per cui la Regione non abbia proceduto prima all'annullamento del contratto, visto che non sembrerebbe che si sia mai svolto alcun tipo di lavoro per l'allestimento del museo. Per una strana coincidenza di eventi, l'incredibile vicenda del museo giudicale si collega ad avvenimenti che hanno tenuto banco nella politica italiana nel 2014. Allora la Unicity, che dal 2012 gestiva dopo un regolare appalto il sito www.italia.it, portale turistico del ministero dei Beni Culturali, fu estromessa nNel 2014 dal ministro Franceschini.

Per Unicity da quel momento, probabilmente, che iniziarono le difficoltà per la società. Un pasticcio in salsa romana, insomma, i cui effetti hanno portato al blocco di un progetto importantissimo per lo sviluppo turistico e culturale di Oristano. Ora sarebbe il momento di rimediare, affidando l'allestimento a una società in grado di completare i lavori in tempi veloci e certi.

Considerando le varie complicazioni burocratiche che potrebbero arrivare con la redazione di un nuovo bando, però, non c'è da essere molto ottimisti per uno sblocco in tempi rapidi dello stallo.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative