La Nuova Sardegna

Oristano

Integrativo per i vigili, scontro tra sindacati

di Michela Cuccu
Integrativo per i vigili, scontro tra sindacati

Cgil e Sgb chiedono la riapertura delle trattative. Accuse di arroganza a Cisl e Uil «Assurdo anche il silenzio del sindaco. Bisogna evitare una palese ingiustizia»

07 dicembre 2019
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ORISTANO. Ormai in Comune è scontro aperto fra sigle sindacali , divise sul contratto integrativo. Da una parte ci sono le le segreterie territoriali di Cisl e Uil, che difendono il preaccordo già siglato con l’amministrazione, pronte ad andare all’approvazione del nuovo contratto. Dall’altra ci sono tutti gli altri che, con toni più o meno pacati, chiedono la riapertura del tavolo delle trattative, schierandosi dunque con l’assemblea dei lavoratori che, due settimane fa, con un solo voto contrario, (quello del comandante della Polizia locale, Giuseppe Raschiotti), hanno deciso di non firmare il contratto. I motivi dello scontro sono noti: la maggioranza dei lavoratori contesta la decisione di assegnare ai vigili urbani che svolgono servizio esterno una indennità di 4 euro al giorno, cifra troppo alta che intaccherebbe le somme, già risicate a disposizione, rinviando ulteriormente le progressioni orizzontali che per alcuni dipendenti sono ferme da 12 anni. Come già aveva fatto Usb, eri anche Sgb (Sindacato generale di Base), ha espresso contrarietà all’accordo. In una nota, il segretario Luca Locci, critica pesantemente i sindacati firmatari del pre accordo: «L'arroganza di Cisl e Uil è senza confini», scrive, accusando anche l’amministrazione: «Sembra assurdo l'assordante silenzio del sindaco e della sua giunta su quanto stia accadendo in questi giorni con la stipula del contratto decentrato del Comune. Le risorse del contratto decentrato appartengono al fondo di tutti i lavoratori e devono essere distribuite secondo criterio. Dopo oltre dieci anni di blocco della contrattazione e dei fondi, non si può pretendere di incentivare solo una categoria di lavoratori a discapito di altre. Chiederemo al Sindaco, alla Giunta di non essere sordi e impassibili davanti alle richieste dei lavoratori, ma di trovare un giusto equilibrio nella ripartizione delle risorse». Anche la Cgil, che non aveva firmato il pre accordo, ha diffuso una nota. «Abbiamo evidenziato la palese ingiustizia contenuta nel contratto in discussione – scrive il segretario Simone Spahiu – bisogna superare lo sbarramento posto a priori che esclude d’ufficio il 25 per cento dei lavoratori dall’accesso alla progressione economica». La Cgil propone quindi la definizione di un accordo transitorio, per arrivare a gennaio 2020, quando saranno chiare le risorse a disposizione, al nuovo contratto integrativo.

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