La Nuova Sardegna

TERRALBA. Scatta il codice rosso, scattano le manette. Il contesto sociale di degrado fa da sfondo all’ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia. Stavolta la vicenda si conclude con un arresto operato dai carabinieri della compagnia di Oristano: è quello del 24enne C.L., qualche problemino in passato con la giustizia e una madre scambiata per un salvadanaio da cui attingere continuamente i soldi, spesso per la droga. Proprio la richiesta continua di soldi, con una disponibilità non certo infinita, ha scatenato il giovane che non si sarebbe però limitato alla violenza verbale. Le aggressioni, in alcune occasioni, stavano diventando anche fisiche e gli oggetti all’interno della casa dei bersagli con cui prendersela. Altre volte però anche la madre 44enne, con cui C.L. risiede nella zona delle case popolari, aveva cercato di contenere il comportamento del figlio, ma stavolta non ci è riuscita. Ha capito che la vicenda stava prendendo una strada da cui difficilmente si sarebbe potuti tornare indietro, così ha segnalato ai carabinieri della stazione di Terralba il comportamento del figlio.

Questi, coordinati dal comandante della Compagnia Francesco Giola e coadiuvati da una pattuglia della stazione di Villaurbana, hanno deciso di pazientare e nel frattempo di monitorare da molto vicino la situazione. Talmente vicino che erano a pochi metri da lì, quando hanno intuito che dentro la casa stava di nuovo accadendo quel che nessuno si augurava. Urla, oggetti lanciati, mobili rotti. Era il momento di intervenire. I carabinieri hanno provato a fermarlo, ma nemmeno le loro parole sono state convincenti. Non è rimasta altra soluzione se non quella di fermare il giovane e portarlo in caserma in attesa che il magistrato decidesse del suo futuro prossimo. Il provvedimento è stato il più drastico: niente allontanamento da casa, ma il carcere che è stato confermato anche dopo l’interrogatorio di garanzia. C.L. deve restare a Massama.