La Nuova Sardegna

Oristano

A Oristano i ristoratori aspettano Deliveroo

Davide Pinna
A Oristano i ristoratori aspettano Deliveroo

Si inizia tra nove giorni. Esercenti contattati. Ma per i rider il divieto di accesso in centro sarà valido?

10 dicembre 2019
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ORISTANO. Nelle grandi città di tutto il mondo è una cosa ormai normale, ma a Oristano l'arrivo della prima azienda organizzata per la consegna a domicilio del cibo prodotto dai ristoratori è una novità che viene accolta con attenzione e curiosità dagli esercenti.

Qualcuno è già stato contattato da tempo, qualcuno invece ancora non ha ricevuto telefonate da parte di Deliveroo, multinazionale londinese con un fatturato di quasi 300 milioni di euro all'anno.

Probabilmente quella che partirà il 18 dicembre a Oristano è una fase sperimentale, al termine della quale l'azienda e i singoli esercenti valuteranno la convenienza del nuovo servizio.

Fra i primi a essere contattati il ristorante “Craf da Banana” in via de Castro: «Il nostro obiettivo è dare ai clienti un servizio ulteriore – spiega Mattia Pippia, cuoco e titolare – e siamo confortati dal fatto che si tratta di un servizio presente ormai in tutto il mondo. A dirla tutta stavamo già pensando di avviare un servizio di consegna a domicilio quando siamo stati contattati dall'azienda: ovviamente così è tutto più facile, perché non ci dobbiamo preoccupare di aspetti burocratici o logistici». Anche il ristorante “Tortuga”, in vico Iosto, è stato contattato dall'azienda londinese: «Io gestisco anche un ristorante a Milano – spiega la titolare Laura Curreli – e lì usufruiamo già di questi servizi in maniera soddisfacente. Non so come andrà qui, perché sono due mondi di vivere la ristorazione completamente diversi. Mi ha lasciato perplessa, a dir la verità, il fatto che ci abbiano chiesto una somma per il comodato d'uso dei macchinari, mi sarei aspettata che per l'avvio dell'attività non si chiedessero soldi a ristoratori». Da “Aeden” ristorante di specialità di mare in piazza Roma c'è curiosità, ma non c'è stato nessun contatto ancora: «Siamo contenti che a Oristano si aprano queste prospettive, certamente ogni servizio in più permette di migliorare l'offerta e apre prospettive di crescita» afferma Antonio Casula. A pensarci bene, le consegne a domicilio non sono certo una novità: a cambiare completamente è il sistema. Numerose le richieste di assunzione arrivate all'azienda, tanto che alcuni degli aspiranti rider hanno ricevuto un cortese «Le faremo sapere».

In tutta Italia, da anni, sono in corso accesi dibattiti sui diritti dei lavoratori delle aziende di food delivering, pagati a cottimo e privi di molte garanzie contrattuali. Intanto viene da chiedersi se il divieto al transito delle biciclette in centro storico varrà anche per i riders.

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