La Nuova Sardegna

Oristano

Chioschi sul lungomare, si va alla guerra al Tar

di Enrico Carta
Chioschi sul lungomare, si va alla guerra al Tar

San Vero Milis, i proprietari contro il Comune che aveva ordinato lo sgombero L’arretramento di pochi metri è ritenuto non praticabile perché l’area è vincolata

11 dicembre 2019
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SAN VERO MILIS. Passano gli anni e loro sono sempre lì. Ma sui chioschi del lungomare tra Mandriola e Putzu Idu la contesa sembra infinita, così come quella per la vera, semmai ci sarà, riapertura della strada che costeggia la spiaggia. È in quelle poche centinaia di metri che si consumerà, anzi si sta già consumando anche se siamo solo all’aperitivo, l’ennesima battaglia legale. Nelle scorse settimane, il Comune ha notificato ai proprietari la comunicazione di avvio della procedura amministrativa per cui i chioschi devono lasciare quanto prima il punto in cui oggi sono saldamente ancorati, perché quella è una lingua di terra vincolata da uso civico. Lo dice la legge che lì non possono stare proprio per questo motivo e il Comune ha dato loro un suggerimento: la soluzione è arretrare nel punto in cui erano precedentemente alla mai risolta rivoluzione del traffico di qualche anno fa e del posizionamento dei nuovi chioschi così come previsto dal piano per il litorale.

A parte i costi che ciascun proprietario dovrebbe affrontare, ci sono al momento problemi che paiono irrisolvibili. Quei pochi metri quadrati di terreno su cui dovrebbero essere posizionati non hanno la classificazione urbanistica per ospitare i cinque chioschi. La Regione, nonostante da anni abbia promesso di farlo, non ha ancora firmato la delibera perché quella diventi un’area adibita a questo scopo e allora è parso evidente a più di un proprietario che lo sgombero possa coincidere con il rischio di ritrovarsi di fronte a una denuncia per abuso edilizio.

Allora il passo, anziché all’indietro è stato fatto in avanti, prima con un ricorso in autotutela, al quale il Comune non ha risposto, quindi con un ricorso al Tar contro il Comune, al quale si chiede l’annullamento di tutta la procedura. A lanciare il guanto della sfida legale sono state le società Seasport & Life, D’Arma e Green Waves, assistite dagli avvocati Giovanni Cau, Mauro Barberio e Stefano Porcu. Ora si attende di capire che contromisure prenderà il Comune. Più che pensare a un’improvvisa accelerata da parte della Regione che al caso del lungomare di Putzu Idu pare poco interessata in tempi rapidi, è facile prevedere che tutto si risolverà a suon di documenti davanti al tribunale amministrativo. Cosa salterà fuori? Dopo anni di incertezze e precarietà, forse i giudici sapranno dare una parola definitiva sulla vicenda su cui San Vero Milis si sta attorcigliando da tempo.

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