La Nuova Sardegna

Oristano

Viadotto sull’Omodeo, la riapertura si avvicina

di Maria Antonietta Cossu
Viadotto sull’Omodeo, la riapertura si avvicina

La strada sulla vecchia diga di Santa Chiara è chiusa da due anni e otto mesi La Provincia pronta a valutare le manifestazioni d’interesse per i lavori

18 dicembre 2019
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ULA TIRSO. Ci sono voluti due anni e otto mesi perché si arrivasse al sospirato giro di boa, ma alla fine la prima parte del travagliato iter legato alla messa in sicurezza del viadotto di Santa Chiara si è chiusa cedendo il passo alla fase successiva. Ieri la Provincia di Oristano ha pubblicato il tanto atteso avviso per la presentazione di manifestazioni d’interesse a partecipare alla procedura negoziata attraverso la quale affidare i lavori. L’indagine di mercato consentirà all’ente intermedio di vagliare le eventuali candidature subito dopo la prima decade di gennaio e di effettuare la selezione definitiva restringendo il campo a venti imprese tra quelle che comunicheranno la disponibilità a formulare un’offerta.

Considerati i tempi tecnici e mettendo in debito conto i ritardi dovuti alla variabile del meteo o ad altri imprevisti, saranno superati i tre anni di attesa prima che l’opera di consolidamento sia ultimata e che sia nuovamente autorizzato il transito di autobus e altri mezzi pesanti. Il tempo stimato per l’esecuzione dei lavori è di cinque mesi e mezzo e questo fa supporre che il cantiere si protrarrà almeno fino alle porte dell’estate qualora ovviamente dovesse partire a breve. L’intervento previsto nel tratto della provinciale 11 a valle della vecchia diga consisterà principalmente nel rinforzo strutturale del lato inferiore della campata compresa tra la pila numero sei e la spalla sinistra. Sempre nella parte sottostante del ponte sarà realizzata una controparete in cemento armato che poggerà su dei mini-pali; saranno costruiti nuovi sostegni per l’impalcato-spalla e il giunto di dilatazione verrà sostituito. Prima del rifacimento di un tratto della barriera protettiva laterale, inoltre, sarà eliminata la cuspide che si è formata in seguito all’anomala inflessione dell’impalcato, operazione che comporterà la risagomatura della spalla e della livelletta stradale.

Il costo dell’operazione sfiora i 320mila euro. Le dotazioni finanziarie erano state recuperate attingendo al fondo che la Regione aveva destinato alla viabilità dell’Oristanese. La Provincia aveva canalizzato parte di quelle risorse nel progetto di consolidamento del viadotto anche su sollecitazione dei sindaci della zona, preoccupati dei disagi sui collegamenti che avrebbe comportato il perdurare delle limitazioni alla circolazione introdotte per ragioni di sicurezza. Timori che, con il senno di poi, sembrano essersi rivelati fondati, come confermerebbero le parole del presidente dell’Unione del Barigadu. «Dopo un tempo lunghissimo e un ritardo ingiustificato la Provincia ha finalmente compiuto un passo concreto – ha detto in tono polemico Giovanni Orrù –. Aveva da tempo le risorse e, non realizzando l’intervento, ha penalizzato e continua a penalizzare le comunità, i trasporti e le attività commerciali».

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