La Nuova Sardegna

Oristano

Nasce il biodigestore: dai rifiuti arriva l’energia

di Michela Cuccu
Nasce il biodigestore: dai rifiuti arriva l’energia

Il progetto da 9 milioni del Consorzio industriale trasformerà Masangionis Il biogas garantirà l’autonomia dell’area consortile e servirà anche i comuni

19 dicembre 2019
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ARBOREA. Da impianto di raccolta, a volte male odorante seppur controllato, a impianto modello per la produzione di energia. Il Consorzio industriale sta per investire 9 milioni di euro per un biodigestore anaerobico che, collegato all’attuale impianto di trasformazione dei rifiuti organici in compost per l’agricoltura, estrarrà il biogas, miscela composta prevalentemente da metano e anidride carbonica per trasformarla in energia elettrica. Molta energia elettrica: le previsioni del Consorzio sono di arrivare a prevedere la produzione di una quantità di energia pari a un milione di euro all’anno. Questa renderà l’intero impianto di trasformazione dei rifiuti di Masangionis autonomo e la restante, messa sul mercato, permetterà un risparmio sui costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. I cittadini dei Comuni che conferiscono all’impianto potranno verificare questi risparmi attraverso le bollette della Tari, destinate ad una notevole riduzione.

C’è di più. Sul fronte degli odori nauseabondi che rendono la vita difficile agli abitanti delle borgate vicine all’impianto, l’impegno del Consorzio è di intervenire su più fronti, partendo dal fatto che secondo i recenti rilevamenti fatti con il cosiddetto naso elettronico è emerso che solo un quarto dei miasmi proviene dall’impianto di compostaggio. La gran parte della puzza arriva infatti dalla discarica della quota del “secco” che contiene anche una frazione di umido che, ovviamente, fermenta.

Il presidente del Consorzio industriale Massimiliano Daga e il direttore Marcello Siddu, hanno annunciato che stanno per essere installati dispositivi, fra cui, cannoni spara enzimi che dovrebbero abbattere gli odori di fermentazione. L’incontro di ieri aveva lo scopo di annunciare l’avvio del percorso partecipativo di informazione e ascolto relativo al progetto di realizzazione della sezione di digestione anaerobica nell’impianto di compostaggio. Per questa procedura il Consorzio ha come partner Legambiente.

Il presidente del comitato scientifico regionale dell’associazione ambientalista, Vincenzo Tiana, ha spiegato come il procedimento punti ad assicurare una maggiore informazione sia degli enti che delle popolazioni della provincia in merito al nuovo progetto. Per questo agli incontri che inizieranno il 20 gennaio per concludersi verso metà febbraio, oltre ai tecnici consortili e agli esperti di Legambiente ci saranno anche docenti universitari ed esperti provenienti dalla Penisola. «Incontreremo tutti, in particolare i cittadini e i comitati che in questi anni hanno rappresentato i problemi di chi vive nelle vicinanze dell’impianto – ha detto Daga –, daremo chiarimenti e accetteremo suggerimenti affinché il progetto abbia la massima condivisione possibile per realizzare un impianto finalizzato a migliorare la compatibilità ambientale dell’attuale struttura di smaltimento e trattamento».

Il progetto nasce da un lungo percorso informativo che il Consorzio industriale ha svolto, visitando anche gli impianti di biodigestione anaerobica di Trento e Foligno, considerati l’eccellenza a livello nazionale. L’impianto che sorgerà nell’area di Masangionis è finanziato per il 90% dal Por 2014-2020 ed è anche il primo progetto di questo tipo finanziato dalla Regione. L’obbiettivo è quello di migliorare tutto il ciclo dei rifiuti, partendo dal fatto che la Sardegna, con il 66% di differenziata, è la sesta regione “riciclona” d’Italia, prima fra le regioni del Centro-nord.

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