La Nuova Sardegna

Oristano

Incendio nella pineta, l’indagato oggi in procura

di Enrico Carta
Incendio nella pineta, l’indagato oggi in procura

Arborea, interrogatorio per l’allevatore denunciato per il rogo di ottobre In cenere quasi ottanta ettari di vegetazione e 200 persone furono evacuate

20 dicembre 2019
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ARBOREA. Pochi fogli contengono quella che si chiama tecnicamente notizia di reato. Molti di più contengono gli atti sin qui raccolti e ce li hanno in mano la procura della Repubblica e gli agenti del corpo forestale che hanno portato avanti le indagini sull’incendio della pineta divampato la sera del 22 ottobre scorso. Cosa in quei fogli ci sia scritto resta ancora un segreto per chi non è stato direttamente coinvolto nella ricerca del colpevole, ma lo sarà per poco perché, questa mattina, sarà davanti al pubblico ministero Valerio Bagattini, l’allevatore proprietario di un’azienda del comprensorio di Arborea sospettato di essere l’autore del rogo doloso che mandò in cenere quasi ottanta ettari di vegetazione.

Denunciato pochi giorni fa, P.M., 60 anni, è stato convocato in procura, in veste di indagato, per chiarire la propria posizione anche se appare probabile che il momento di rispondere alle domande della procura non sia ancora arrivato, dal momento che l’allevatore e presunto incendiario non conosce un solo atto dell’indagine che lo coinvolge. Facile prevedere che possa avvalersi della facoltà di non rispondere. Le uniche cose che conosce e che sono contenute negli atti dell’inchiesta sono le sue parole, poiché nei giorni successivi all’incendio fu anche interrogato, ma in qualità di semplice persona informata sui fatti. Come e perché sia passato da testimone a indagato non è ancora chiaro, ma evidentemente gli inquirenti hanno, nel frattempo, raccolto vari indizi. Allo stesso modo non ci sono indicazioni sul possibile movente che l’avrebbe spinto ad appiccare l’incendio che attraversò la pineta dalla strada 18 alla strada 24, in una zona tra l’altro lontana da quella in cui ha sede l’azienda dell’allevatore.

Ad aiutare le fiamme fu il vento che soffiava forte e così il rogo interessò un’ampia area della secolare pineta sino a lambire l’Horse Country. La struttura turistica che ancora ospitava tantissimi vacanzieri fu praticamente svuotata e gli ospiti furono trasferiti nella palestra comunale, dove trascorsero la nottata in attesa che la task force dell’antincendio completasse le operazioni di spegnimento che durarono parecchie ore e si conclusero solo nel tardo pomeriggio del 23 ottobre.

Per qualche settimana le indagini erano andate avanti senza che si potesse pensare a una svolta in tempi rapidi. Invece, appena una decina di giorni fa, il comando del Corpo forestale aveva comunicato che una persona era stata denunciata e che il reato che gli veniva contestato non era colposo: si tratta quindi di un incendio appiccato volontariamente per distruggere.

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