La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, sclerosi multipla: solidarietà è donare lettini e materassi

Michela Cuccu
Oristano, sclerosi multipla: solidarietà è donare lettini e materassi

Iniziativa dei volontari dell’associazione Eleonora

24 dicembre 2019
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ORISTANO. I regali più belli? Un letto e un materasso per chi è paralizzato dalla malattia. Due doni importanti, regali utili, si potrebbe dire, che l’associazione “Eleonora sclerosi multipla” di Oristano ha fatto a due pazienti di Paulilatino e San Vero Milis. Due storie che val la pena di raccontare, non tanto perché il letto ortopedico e il materassino antidecubito sono arrivati ai destinatari nei giorni classici dello scambio dei doni, ma soprattutto perché dietro quei regali ci sono dolore e solidarietà. E soprattutto la generosità di chi, le famiglie delle persone colpite dalla sclerosi multipla, non esitano a mettersi assieme per aiutarsi l’un l’altra.

«Lo facciamo perché ci siamo resi conto che il servizio sanitario pubblico non sempre si rende conto dei bisogni reali – dice Paola Manconi, componente del direttivo dell’associazione Eleonora –. Soprattutto negli ultimi anni i tagli sulle spese e la burocrazia hanno avuto effetti deleteri per i più deboli. È per questo che la nostra associazione ha deciso di destinare tutte le risorse all’acquisto dei presidi per i pazienti che ne hanno bisogno e che altrimenti non riuscirebbero ad avere». La slitta di Babbo Natale è passata a casa di Roberto Atzori, a San Vero Milis, e aveva la forma del furgone di un’azienda specializzata in ausili sanitari. Dentro c’erano il letto ortopedico con rotelle e leve comandate da un telecomando, indispensabile per chi, come lui, ormai non può più muoversi. I familiari spiegano che il letto l’Assl glielo aveva dato, ma vecchio e così arrugginito che a un certo punto, si era inclinato su un lato. È per questo che sono intervenuti i volontari e lo hanno comprato nuovo.

Roberto ha 45 anni, ma ne aveva 20 quando accusò i primi sintomi della sclerosi multipla che per presto, lo costrinse alla sedia a rotelle. Vive con i genitori anziani e ha una sorella che va continuamente a trovarlo. Da diverso tempo non parla e si alimenta attraverso una sonda collegata allo stomaco. Ci raccontano che faceva il cameriere nelle navi da crociera, che era un ragazzo come tanti e che le sue condizioni di salute sono precipitate quando, a seguito di un’influenza, finì in coma. Ora trascorre i giorni a letto, con la radio sempre accesa. E gli occhi, praticamente l’unica parte del corpo che si muove ancora, si illuminano di gioia ogni volta che riceve una visita.

Salvatore Lutzu, 39 anni, di Paulilatino, invece, gli occhi non li muove. La sclerosi multipla lo ha reso cieco ma ancora non gli è stata riconosciuta la pensione per i non vedenti. Vive con la mamma, Antonietta, una donna di 78 anni, tutta curva, che avrebbe necessità di un busto ortopedico che non può permettersi perché costa 800 euro e la sua pensione arriva ad appena 600. Per Salvatore, il dono di Natale è stato un materasso antidecubito, acquistato anche questo dai volontari di “Eleonora sclerosi multipla”.

«Purtroppo, le persone che come lui non si possono muovere, rischiano spesso di subire le piaghe. Il materassino di vecchia concessione dato dall’Asl non era più adatto a lui, ma come nel caso di Roberto Atzori, non gli veniva sostituito», dice ancora Paola Manconi. Salvatore, che poteva diventare un artista, si ammalò giovanissimo, quando ancora studiava al Carlo Contini di Oristano. Lasciò la scuola e un anno dopo la diagnosi, era già costretto alla sedia a rotelle. Vive in una casa popolare – «paghiamo regolarmente l’affitto», precisa la madre – che avrebbe bisogno di ristrutturazione, ma che nonostante i solleciti, l’agenzia Area non fa eseguire. Ma grazie al regalo dei volontari, passerà un Natale con un sorriso in più.

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