La Nuova Sardegna

Oristano

Masullas mette in vetrina il tesoro dell’onorevole

di Michela Cuccu
Masullas mette in vetrina il tesoro dell’onorevole

Gli eredi di Enrico Carboni hanno donato al Comune la sua intera biblioteca Tra gli oltre settemila volumi anche opere che risalgono al Quindicesimo secolo

02 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





MASULLAS. «Quando ce li consegnarono, due anni fa credemmo fossero poco meno di 4mila, almeno così ci era stato detto. È stato durante il lungo lavoro di catalogazione, abbiamo scoperto che in realtà sono oltre settemila i volumi di una collezione composta da quattrocento libri antichi e testi tutti di grandissimo valore». Mansueto Siuni, sindaco al terzo mandato di Masullas, 1070 abitanti nel parco del Monte Arci, ha un guizzo di orgoglio quando, racconta di quel dono, quella straordinaria eredità lasciata al paese dell’Alta Marmilla dai discendenti del senatore Enrico Carboni, per la precisione, dalla nipote, Elisabetta Floris. Avvocato e docente universitario, classe 1906, Enrico Carboni proveniva da una nobile famiglia sarda di cavalieri, che aveva espresso alti magistrati ed aveva fatto parte del parlamento d'ancien régime del Regno di Sardegna. Suo nonno, Michele, partecipò alle prime guerre di Indipendenza , divenendo successivamente uno dei più importanti imprenditori cagliaritani.

Enrico Carboni era stato invece deputato all'Assemblea costituente, poi senatore per le prime quattro legislature, Diventando sottosegretario alle Poste e telecomunicazioni durante uno dei governi De Gasperi ma fu anche vice presidente dell’Assemblea parlamentare europea. Era stato uno dei promotori dell'istituzione della provincia di Oristano, città scelta, da lui, nato a Cagliari, come buen retiro, dopo aver lasciato la politica attiva. A più di trentanni dalla sua morte (avvenuta nel 1993 all’età di 87 anni) i suoi eredi decisero di donare a Masullas lo straordinario patrimonio letterario di cui oggi, tutti possono fruire. La collezione è ospitata all’ultimo piano dell’antico Palazzo Sulis, oggi sede del Municipio di Masullas. Dentro le teche di cristallo e armadi, c’è un patrimonio talmente prezioso che ne è stata fatta addirittura una mostra permanente che non a caso è stata battezzata “Sulle ali della cultura”. C’è anche una sala di consultazione: per accedervi bisogna prendere appuntamento con la cooperativa il Chiostro che ha in gestione i tre musei di Masullas.

La collezione è fatta soprattutto di testi di diritto marittimo, di cui il senatore fu docente universitario. Il lungo e delicato lavoro di catalogazione, scansione e digitalizzazione dei volumi ha permesso di stabilire che il fondo librario comprende alcune centinaia di libri antichi: 8 cinquecentine (1559-1598); 4 seicentine (1619 – 1698); 163 settecentine (1736 – 1799); 183 libri dal 1800 al 1831; 3469 dal 1841 al 1971; infine 32 volumi non datati ma ascrivibili quasi certamente alla prima metà dell’800. Libri rari, talvolta introvabili, che racchiudono, oltre i propri contenuti, la storia di generazioni di proprietari che hanno lasciato, tra queste pagine, i loro appunti. A coronamento di tanto lavoro, di recente il Comune ha voluto la riedizione moderna del volume dello storico fiorentino Gioacchino Cambiagi (18 marzo 1747 - 22 gennaio 1822), “Istoria del Regno di Sardegna”. «Si tratta del testo di maggior interesse dell’intero Fondo librario, una rarissima edizione del 1775. L’Istoria del Regno di Sardegna,che annunciata nel luglio del 1773 in tre volumi.

Ne uscì solo il primo. L’obiettivo del Comune è di permettere la conoscenza e rendere disponibili a un pubblico vasto opere sempre più rare e introvabili o di difficile consultazione.

In Primo Piano
L’inchiesta

Appalti per lo smaltimento di rifiuti, indagati tre pubblici ufficiali: perquisizioni anche a Sassari

Le nostre iniziative