Comune contro Nieddittas scoppia il caso politico
di Enrico Carta
Arborea, ancora polemica sulla questione della strada di accesso a Corru Mannu In attesa della decisione del Tar, l’opposizione attacca: «Si è agito troppo tardi»
04 gennaio 2020
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ARBOREA. Anno nuovo, polemica vecchia. La strada chiusa e contesa tra la Cooperativa pescatori Arborea e il Comune genera ancora attriti e resta uno dei principali argomenti di scontro politico nel paese che ormai prepara la volata verso le elezioni di fine primavera. La palla, come si direbbe nello sport, in questo momento è ferma a bordo campo in attesa che riprenda il gioco. Dopo l’udienza di dicembre, il Tar, di fronte al quale sono finiti l’amministrazione comunale e la cooperativa marchiata Nieddittas, ha preso tempo e rimandato la decisione a maggio. Per il momento tutto resta fermo all’ultimo pronunciamento dei giudici ovvero alla sospensione della validità dell’ordinanza con cui la sindaca Manuela Pintus aveva imposto alla Cpa di riaprire i cancelli e consentire il passaggio a chiunque volesse accedere alla strada che porta a Corru Mannu.
È questo l’oggetto della contesa perché, da un lato, c’è la cooperativa che non vuole intromissioni nell’area in cui ha tutta la sua attività e dall’altro c’è il Comune che considera quell’area di libero accesso nonostante le concessioni degli spazi per la produzione. E non è solo l’amministrazione a considerare quella zona uno spazio pubblico, tanto è vero che un comitato aveva raccolto alcuni mesi fa 305 firme e ottenuto il sostegno dell’opposizione in consiglio comunale. Non il solo, a dire il vero, perché comunque la sindaca fece il suo passo con l’ordinanza che imponeva la riapertura del cancello che, da diverso tempo, stava bloccando l’accesso a Corru Mannu. Poi si è finiti addirittura al Tar, dove la validità dell’ordinanza è stata per il momento parcheggiata. Manuela Pintus, per il momento, evita dichiarazioni e aspetta che i giudici decidano. Nel frattempo l’opposizione torna alla carica così come aveva fatto all’epoca in cui presentò le mozioni discusse poi in aula. A parlare è il consigliere Giovanni Marras, che fa quasi da portavoce anche per i suoi compagni di opposizione Antonio Montixi e Marco Pinna – sulle mozioni c’era anche la firma di Giuseppe Sanna –. «Il nostro non è un discorso contro Nieddittas che è una realtà produttiva fondamentale per il territorio – spiega l’ex primo cittadino –. Quella è però un’area che dovrebbe essere fruita da tutti ed è il motivo per cui bisognava trovare da subito una soluzione. C’è stato un ritardo della politica che adesso rischiamo di pagare caro. Perché la sindaca ha aspettato così tanto ad agire?»
Saranno i giudici ora a dire se l’attesa è stata vana. Probabilmente quando ormai i giochi della campagna elettorale saranno pressoché conclusi.
È questo l’oggetto della contesa perché, da un lato, c’è la cooperativa che non vuole intromissioni nell’area in cui ha tutta la sua attività e dall’altro c’è il Comune che considera quell’area di libero accesso nonostante le concessioni degli spazi per la produzione. E non è solo l’amministrazione a considerare quella zona uno spazio pubblico, tanto è vero che un comitato aveva raccolto alcuni mesi fa 305 firme e ottenuto il sostegno dell’opposizione in consiglio comunale. Non il solo, a dire il vero, perché comunque la sindaca fece il suo passo con l’ordinanza che imponeva la riapertura del cancello che, da diverso tempo, stava bloccando l’accesso a Corru Mannu. Poi si è finiti addirittura al Tar, dove la validità dell’ordinanza è stata per il momento parcheggiata. Manuela Pintus, per il momento, evita dichiarazioni e aspetta che i giudici decidano. Nel frattempo l’opposizione torna alla carica così come aveva fatto all’epoca in cui presentò le mozioni discusse poi in aula. A parlare è il consigliere Giovanni Marras, che fa quasi da portavoce anche per i suoi compagni di opposizione Antonio Montixi e Marco Pinna – sulle mozioni c’era anche la firma di Giuseppe Sanna –. «Il nostro non è un discorso contro Nieddittas che è una realtà produttiva fondamentale per il territorio – spiega l’ex primo cittadino –. Quella è però un’area che dovrebbe essere fruita da tutti ed è il motivo per cui bisognava trovare da subito una soluzione. C’è stato un ritardo della politica che adesso rischiamo di pagare caro. Perché la sindaca ha aspettato così tanto ad agire?»
Saranno i giudici ora a dire se l’attesa è stata vana. Probabilmente quando ormai i giochi della campagna elettorale saranno pressoché conclusi.
