La Nuova Sardegna

Oristano

Nuova rete scolastica, Ghilarza vede l’autonomia

di Maria Antonietta Cossu
Nuova rete scolastica, Ghilarza vede l’autonomia

L’Unione dei comuni e il sindaco Defrassu si appellano alla Regione «Adesso accorpare gli istituti sotto una unica direzione locale è possibile»

05 gennaio 2020
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ORISTANO. Per la prima volta dopo anni la Regione ha previsto nelle linee guida sulla riorganizzazione della rete scolastica la formazione degli istituti globali e la proposta del Comune di accorpare i plessi di Ghilarza ha ripreso quota.

A ottobre la municipalità del Guilcier aveva rivendicato l'autonomia per un istituto omnicomprensivo che riunisse le scuole secondarie superiori, dell'infanzia e dell' obbligo di Ghilarza e Sedilo.

Un tentativo fatto nella consapevolezza che senza una legittimazione dall'alto la richiesta sarebbe incorsa quasi certamente in una bocciatura. Le novità introdotte in un secondo tempo dalla giunta regionale hanno però aperto uno spiraglio inatteso.

Su questi nuovi presupposti l'amministrazione locale ha reiterato la richiesta dell'istituto globale forte anche del sostegno degli altri Comuni del territorio. L'Unione del Guilcier ha infatti approvato un documento in cui caldeggia la soluzione di un istituto onnicomprensivo. Tra i rappresentanti istituzionali della zona l'opzione è unanimeente considerata l'unica in grado, allo stato attuale, di far riacquistare l'autonomia alla sede staccata del Mariano IV di Oristano e al circuito del primo ciclo d' istruzione, sotto la reggenza di Abbasanta da alcuni anni.

La richiesta dell'Unione è stata recepita nella stesura definitiva del piano di dimensionamento provinciale approvato alla fine di dicembre, tuttavia i passi in avanti fatti nell'ultimo periodo non bastano al Comune per considerare l'obiettivo a portata di mano.

Secondo l'amministrazione ghilarzese «l’apertura delle linee guida per il 2020-2021 è parziale e non sufficiente».

Il giudizio si riferisce alla possibilità contemplata nel documento di indirizzo della Regione di concedere l'istituzione del Globale unicamente in «località che denotino oggettive condizioni di isolamento e di marginalità geografica». Le stesse direttive non contengono però indicazioni sui parametri di valutazione.

«In base a quale criterio si potrà stabilire che un territorio è disagiato e un altro no?», contesta il sindaco Alessandro Defrassu, che ha recentemente chiesto all'assessore Biancareddu la convocazione di un tavolo partecipato.

«Credo che i tempi siano maturi perché i Comuni possano decidere, insieme a tutte le altre istituzioni interessate, cosa è meglio per i loro territori», è la convinzione espressa dal primo cittadino.

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