La Nuova Sardegna

Oristano

La Borsa non attira i consiglieri

La Borsa non attira i consiglieri

Pochissimi dispongono di titoli di società di capitale. Molti preferiscono investire nel mattone

15 gennaio 2020
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ORISTANO. Dal punto di vista politico, il Consiglio comunale è lo specchio della città: i 24 seggi di Palazzo degli Scolopi, infatti, rappresentano fondamentalmente l'atlante della politica cittadina.

Non solo, anche dal punto di vista giuridico il Consiglio è l'organo che rappresenta la volontà popolare, tanto che è chiamato a esprimersi in via esclusiva quando c'è da discutere su temi che riguardano il patrimonio collettivo. Può essere particolarmente interessante, quindi, verificare in che misura l'immagine riflessa nello specchio corrisponda a quella della cittadinanza oristanese.

Uno dei parametri che si possono verificare è quello del reddito: Oristano, secondo le rilevazioni effettuate dall'agenzia Twig sulla base dei dati del ministero dell'Economia, aveva nel 2017 un reddito imponibile medio di 19 945 euro, collocandosi in una posizione abbastanza felice in Sardegna. Ecco, lo specchio non è perfetto, ma in fondo c'era da aspettarselo. Il reddito imponibile medio fra i 24 consiglieri comunali è infatti di 30 840 euro, considerando nel computo anche quelli che non presentano dichiarazione dei redditi: senza di loro si sale a 37 mila euro l’anno di imponibile.

L’assemblea di Palazzo degli Scolopi è quindi mediamente più ricca della popolazione che rappresenta, ma è inutile andare in cerca di Paperon de Paperoni. Il podio vede in prima posizione Vincenzo Pecoraro, dirigente medico e urologo, con 101 mila euro lordi; al secondo posto l'avvocato Anna Maria Uras, 82 863 euro; al terzo l'imprenditore e agente di commercio Luca Faedda, con 70 514 euro. All'altro capo della classifica, sono quattro i consiglieri che nel 2019 non hanno presentato dichiarazione dei redditi: Patrizia Cadau (M5S), Marina Canoppia e Stefania Orrù (ex Forza Italia) e Giulia Solinas (Fortza Paris). In mezzo i redditi oscillano tra i 3 300 euro di Andrea Muru (Fortza Paris) e i 58 600 di Andrea Riccio (Progres), che fra i consiglieri è quello con più proprietà immobiliari con 630 mila euro di redditi fondiari non imponibili. Undici consiglieri su ventiquattro si trovano tra i 30 mila euro di Gigi Mureddu (Forza Italia) e i 47 mila di Francesco Federico (indipendente). Quasi tutte le dichiarazioni sullo stato patrimoniale, sia degli assessori che dei consiglieri, sono invece sbarrate: nulla da dichiarare. Qualcuno inserisce la casa di proprietà al 50%, qualcun altro la macchina, ma inutile cercare informazioni particolari. Unica eccezione l'assessora ai Servizi Sociali, Carmen Murru (Fortza Paris). Non presenta dichiarazione dei redditi, nel 2018 era a carico dei genitori, ma nel suo stato patrimoniale figura una piccola partecipazione azionaria: 1000 quote della SkyWay Investgroup. La società, che millanta progetti relativi alla realizzazione di futuristiche monorotaie urbane, è finita al centro di un turbinio di polemiche negli ultimi mesi ed è stata oggetto di provvedimenti Consob perché utilizza un modello che ricalca da vicino il famoso schema Ponzi, quello delle truffe piramidali in cui si vendono azioni all'infinito, finché il sistema non collassa. Di quote, in giro per il mondo, dicono di averne parecchie: le danno via a prezzi stracciati e promettono guadagni impressionanti al momento della quotazione in borsa.

Davide Pinna

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