La Nuova Sardegna

Oristano

Succu in appello contro i domiciliari

Succu in appello contro i domiciliari

Inchiesta Ippocrate, nuova mossa difensiva dell’ex primario di Ostetricia

15 gennaio 2020
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ORISTANO. Lo si era capito dalla reazione degli avvocati difensori al momento del rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare che la questione stavolta avrebbe avuto un seguito immediato. Così è stato, visto che Antonio Onorato Succu ha presentato appello e nei prossimi giorni sarà di fronte ai giudici del tribunale di Cagliari dove si discuterà se sussistano o meno ancora le esigenze di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta Ippocrate che ha travolto una parte importante della sanità oristanese.

Gli avvocati Guido Manca Bitti e Luciano Rubattu che assistono l’ex primario di Ostetricia e ginecologia all’ospedale San Martino sino allo scorso agosto hanno riproposto gran parte delle argomentazioni contenute nella precedente istanza. Secondo i due legali le condizioni di una misura restrittiva come i domiciliari non sono più valide. Per prima cosa è passato tanto tempo dal momento in cui il giudice per le indagini preliminari aveva deciso di accogliere la richiesta dei pubblici ministeri Armando Mammone e Marco De Crescenzo – Antonio Succu è infatti ai domiciliari da ottovbre –. Nel frattempo, secondo la difesa, non sarebbero emersi nuovi elementi nell’indagine; non ci sarebbe inoltre la possibilità di inquinamento delle prove dal momento che Antonio Succu ha cambiato sede di lavoro e anche Assl – il suo trasferimento all’ospedale di Nuoro è di fine estate –. Sempre secondo i due legali non è un motivo valido per confermare la misura quello sostenuto dal giudice che, nel rigettare la precedente istanza, aveva spiegato che non rispondendo all’interrogatorio Antonio Succu aveva mostrato di non voler recidere il cordone ombelicale che lo lega al resto degli indagati principali e quindi verso quel sistema che sarebbe dovuto servire per pilotare appalti e assunzioni all’interno dell’Assl di Oristano. Secondo gli avvocati Manca Bitti e Rubattu, avvalendosi della facoltà di non rispondere, l’indagato avrebbe invece solamente esercitato un suo diritto. Sarà materia che dipaneranno i giudici del tribunale di Cagliari.

Enrico Carta

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