La Nuova Sardegna

Oristano

Il porticciolo con doppio padrone

di Davide Pinna
Il porticciolo con doppio padrone

La Camera di commercio registra entrambi gli atti di vendita della stessa quota. Deciderà il giudice

16 gennaio 2020
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ORISTANO. La decisione è salomonica: le quote delle Marine Oristanesi, al momento, appartengono contemporaneamente alla Tharros Yachting, che le ha avute dal Comune, e al Circolo Nautico. Ma, differentemente dall'episodio biblico in cui Salomone proposte di tagliare a metà il bimbo conteso da due madri, in questo caso ci troviamo davanti a uno sdoppiamento.

La Camera di Commercio di Oristano ha infatti deciso di iscrivere, presso il Registro delle Imprese, entrambi gli atti di cessione che riguardano le quote che un tempo appartenevano al Comune di Oristano e quindi la situazione resta bloccata. La vicenda è particolarmente intricata, e ha origine dall'obbligo in capo alle amministrazioni pubbliche, stabilito dalla Legge Madia, di liberarsi delle partecipazioni nelle società non necessarie allo svolgimento della propria attività. Il Consiglio comunale di Oristano decise di mantenere alcune partecipazioni e di liberarsi di altre, fra queste proprio l'86% delle quote della società che gestisce il porticciolo di Torregrande. Furono tentate due aste, ma andarono deserte, e si fece largo l'ipotesi della trattativa diretta. La mattina stessa in cui venivano approvati dalla Giunta gli indirizzi agli uffici per avviare la trattativa diretta, era arrivata al protocollo del Comune una manifestazione d'interesse da parte della Tharros Yachting srl, ma nei giorni successivi cominciarono ad arrivarne parecchie altre. Alla fine troppe per procedere, e il Comune decise di tentare una nuova asta, abbassando però il prezzo base, alla quale partecipò esclusivamente la Tharros Yachting che si aggiudicò le quote con un'offerta di 207 mila euro. Tutto lineare, non fosse che quasi contemporaneamente – un giorno prima della scadenza della gara – era giunto a compimento il procedimento con cui le Marine Oristanesi liquidavano le quote di proprietà del Comune, in base al dettato della Legge Madia, in favore del Circolo Nautico, socio di minoranza, per un valore di circa 20 mila euro, stabilito sulla base di una perizia. Due procedure parallele, dunque, che in autunno sono culminate con due distinti atti di cessione: il primo, il 16 ottobre, delle Marine in favore del Circolo Nautico; il secondo, del 29 ottobre, del Comune in favore della Tharros Yachting. La Camera di Commercio avrebbe dovuto decidere quale dei due atti iscrivere nel Registro delle Imprese, ma la decisione alla fine è stata quella di iscriverli entrambi e rimandare al Giudice del registro, un magistrato del tribunale civile di Oristano appositamente incaricato, la decisione su quale dei due cancellare. «Abbiamo svolto un controllo relativo ai requisiti formali – spiega Enrico Massidda, segretario generale della Camera di Commercio – ma siamo in presenza di una decisione particolarmente complessa, anche perché sul caso esiste poca giurisprudenza». Il giudice, dunque, deciderà se e come procedere e, a quel punto, gli eventuali ricorsi passeranno alla giurisdizione del tribunale civile. Tempi che si allungano, con il rischio ovviamente che si determinino danni per chi verrà riconosciuto proprietario delle quote, dal momento che non può disporne liberamente. Il caso potrebbe, peraltro, fare giurisprudenza in tutta Italia, dato che si tratta del primo caso di questo tipo a seguito dell'entrata in vigore del Testo unico sulle società partecipate.

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