La Nuova Sardegna

Oristano

Trivelle a Fordongianus, si cerca acqua termale

Trivelle a Fordongianus, si cerca acqua termale

Operai in azione vicino all’asilo, verranno ispezionati altri quattro punti in paese Il Comune spera di trovare filoni per alimentare iniziative turistiche e d’impresa

16 gennaio 2020
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FORDONGIANUS. Sono cominciati i carotaggi per individuare la possibile presenza di acqua calda all'interno del paese.

L' indagine avviata dal Comune è entrata nella fase cruciale, dalla quale dipende la successiva richiesta della concessione geomineraria che consentirà all'ente locale di gestire autonomamente una fonte termale. Le trivelle sono entrate in azione martedì nel cortile della scuola materna ma gli scavi sono stati bloccati ad appena cinque metri di profondità a causa dell'eccessiva friabilità del terreno. Le operazioni sono riprese ieri mattina e sono state interrotte una volta raggiunti i trenta metri di profondità, subito dopo aver perforato il primo strato di roccia.

La giornata odierna potrebbe essere quindi decisiva per capire se ci si trova all'interno della frattura in cui scorre la vena di acqua calda che alimenta la fonte di Caddas. Per scoprirlo la sonda dovrà scendere al massimo di altri settanta metri. Se a quel punto la parete rocciosa dovesse essere ancora asciutta i ricercatori dovranno cambiare obiettivo e iniziare una nuova perforazione vicino all'ambulatorio di guardia medica, che è allineato e più vicino al punto di prelievo utilizzato per le attività dello stabilimento termale.

Oggi, dunque, geologi e amministratori saranno in grado di sbilanciarsi con una previsione sulla presenza o meno di acqua ad alta temperatura nel primo dei quattro siti individuati nel piano di fattibilità «Ciò che si può dire in questo momento è che finalmente sono cominciate le ricerche. Abbiamo atteso cinque anni per procedere con i fori spia – ha detto il sindaco Serafino Pischedda – ma in questa fase ci dobbiamo aspettare di tutto: stiamo conducendo un'indagine per conoscere lo stato del sottosuolo e, anche se speriamo in un esito positivo, dobbiamo mettere in conto la possibilità di non trovare la risorsa che cerchiamo».

Nell'ipotesi che il Comune intercettasse una vena d' acqua calda in uno dei punti scelti per i sondaggi potrà partire l'iter per la richiesta alla Regione di una concessione mineraria.

Sarà il preludio di una gestione diretta del bene, una risorsa che il Comune utilizzerebbe per potenziare il teleriscaldamento negli edifici pubblici e per attrarre nuovi investimenti nel campo del turismo termale o anche agricolo. Maria Antonietta Cossu

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