La Nuova Sardegna

Oristano

Bonifiche dell’amianto priorità all’Istituto d’arte

di Michela Cuccu
Bonifiche dell’amianto priorità all’Istituto d’arte

La scuola è rimasta la sola, insieme a una di Sassari, ad avere le pareti originarie Adesso sono state incapsulate con le resine, ma vanno eliminate del tutto

18 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Bonificate subito la scuola di via Gennargentu: ora non ci sono più alibi». L’annuncio dello stanziamento di 35 milioni di euro alla Sardegna da parte del governo, da destinare alla bonifica dall’amianto degli edifici pubblici ha subito catturato l’attenzione dell’Associazione ex esposti amianto di Oristano. Il presidente, Giampaolo Lilliu, interviene sulla vicenda e si rivolge a Regione e Comune «Affinchè – dice – si attivino immediatamente per porre rimedio ad una situazione che, assieme ad un istituto a Sassari, è quasi unica in Sardegna». La scuola media di via Gennargentu è da anni sotto osservazione da parte dell’Associazione ma anche delle istituzioni locali. Le pareti divisorie dell’edificio erano state realizzate con un materiale contenenete cemento amianto. A seguito dell’entrata in vigore della normativa nazionale che, 27 anni fa, dichiarò fuori legge l’amianto, in quanto pericolosissimo per la salute, con la conseguente chiusura degli stabilimenti in provincia (Sardit a Oristano e Cema Sarda a Marrubiu) dove si producevano manufatti contenenti la “fibra killer”, come era stata ribattezzata in quegli anni, si iniziò anche a valutare la bonifica degli edifici, privati e pubblici, dove era presente il materiale. Fra questi appunto, la scuola ex numero due, nel quartere del Sacro Cuore. Per prima cosa ci si preoccupò di informare studenti, insegnanti e lavoratori della scuola. Vennero infatti affissi cartelli alle pareti divisorie per segnalare il pericolo ed evitare anche di scalfire i muri. Solo una precauzione, dunque, dato che per una parziale messa in sicurezza delle parti a rischio dello stabile bisognerà attendere le proteste di genitori e insegnanti, compresa una petizione organizzata dalla stessa Areas. Per una bonifica complessiva però, mancavano le risorse finanziarie e per questo motivo, le pareti a rischio non furono rimosse, come avrebbero sperato gli utenti, ma incapsulate. «Ora però si può fare una bonifica vera e propria ed eliminare una volta per tutte quella vera e propria bomba ecologica che abbiamo all’interno della città – dice Lilliu – malgrado gli interventi, infatti, la pericolosità permane». Lo stesso presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, commentando qualche giorno fa l'annuncio dello stanziamento del Governo, come previsto dal Piano nazionale di bonifica ha dichiarato l’intenzione di utilizzare quelle risorse a partire da scuole ed ospedali.

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative