La Nuova Sardegna

Oristano

Scuole al freddo a Genoni, il sindaco: «Copritevi»

di Ivana Fulghesu
Scuole al freddo a Genoni, il sindaco: «Copritevi»

Dopo le proteste per i ritardi nella sostituzione della caldaia scoppia la polemica Il primo cittadino agli alunni: «Chi ha voglia di studiare non indossi capi leggeri»

21 gennaio 2020
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GENONI. Freddo in aula e clima surriscaldato dalle polemiche. Scuola media chiusa per due giorni, ieri e oggi dopo un’ordinanza del sindaco per consentire il completamento dei lavori di sostituzione della vecchia caldaia. Una situazione identica a tante altre scuole che, per vetustà degli impianti o per altri problemi, si trovano a dover disporre la chiusura e quindi l’interruzione delle lezioni in momenti spesso meno opportuni, come il rientro dalle vacanze natalizie.

È così scattata la protesta dei ragazzi che prima hanno disertato le lezioni per il freddo e ora, invece, restano a casa a seguito dell’ordinanza di chiusura. Per evitare «sterili polemiche» il primo cittadino Gianluca Serra nei giorni scorsi ha pubblicato un «Avviso agli studenti della scuola media e relative famiglie» nel quale spiega che i lavori, «che avrebbero dovuto essere finiti prima della riapertura delle scuole del 7 gennaio, non sono stati completati per tempo a causa dei ritardi di spedizione dei pezzi necessari al montaggio della caldaia da parte della ditta fornitrice, e non certo per negligenze del Comune o della ditta incaricata ai lavori».

L’avviso però va oltre la semplice comunicazione di servizio, riguardante appunto la chiusura di due giorni della scuola e, anche per il fatto di essere stato pubblicato su Facebook, nella pagina istituzionale del Comune, non è passato inosservato. Pochi i commenti pubblicati, eppure le parole del primo cittadino rivolte agli studenti e alle famiglie sono state chiare. In particolare l’attenzione del primo cittadino è rivolta all’abbigliamento dei giovani freddolosi. «Un abbigliamento adeguato dei ragazzi e un briciolo di pazienza e comprensione in più – scrive il sindaco – avrebbero tranquillamente evitato la sospensione delle lezioni, soprattutto per coloro che vanno a scuola per studiare e non per mettersi in mostra con capi leggeri e commenti superflui, sia loro (peraltro pochi) che di taluni genitori. Chi ha voglia di studiare, di acculturarsi e di emanciparsi – conclude il primo cittadino – lo fa anche col freddo (coprendosi); ogni investimento sul proprio futuro richiede impegno, passione e sacrificio. Per questi arriveranno risultati e soddisfazioni, per gli altri il reddito di qualche cosa...». Testuali parole.

Il commento vuole essere uno sprone per i giovani, un invito a coltivare il proprio talento attraverso lo studio e anche attraverso i sacrifici, ma a qualcuno è sembrato non proprio politically correct per aver indirettamente chiamato in causa chi si trova nelle condizioni, per i più svariati motivi, di dover accedere alle misure di sostegno economico. Sull’importanza e il valore dell’istruzione e della cultura, resta sempre valido e attuale il monito di Gramsci: «Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza».

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