La Nuova Sardegna

Oristano

I Tenores di Neoneli la cantano al ministero

di Enrico Carta
I Tenores di Neoneli la cantano al ministero

Annullata dal Tar la gara che li escludeva dai finanziamenti destinati ai promotori di musica tradizionale

23 gennaio 2020
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NEONELI. Non c’è stato bisogno di un’esibizione per convincere i giudici. I Tenores di Neoneli vincono la causa semplicemente perché, secondo il Tar, hanno ragione. Lo dice il diritto e così il loro ricorso viene accolto costringendo il ministero per il Turismo e le attività culturali ad annullare la graduatoria che assegnava ai primi venti classificati un milione di euro da spartirsi. Da quella graduatoria, che aveva indicato i beneficiari dei contributi del bando per la “Salvaguardia del patrimonio musicale tradizionale”, i cantori di Neoneli che da 42 anni sono sulla breccia erano rimasti esclusi. Ma non fu tanto l’amarezza per quella decisione a muoverli verso il ricorso al Tar, bensì alcune stranezze che avevano accompagnato il lavoro della commissione chiamata ad assegnare i contributi e l’esito a cui essa era arrivata.

Qualche mese fa i giudici avevano accolto la richiesta di sospensiva e bloccato l’operatività della procedura. Sulla base di quegli stessi motivi, peraltro evidenziati nel ricorso presentato dagli avvocati Roberto Uras e Giovanni Cau, adesso hanno annullato l’iter e condannato il ministero per le Attività culturali e quello dell’Economia a pagare le spese processuali ai ricorrenti. Non è però questo l’aspetto principale della questione, bensì il fatto che la graduatoria dovrà essere nuovamente stilata e dovrà essere accompagnata da valide motivazioni che spieghino la ripartizione del milione di euro.

Secondo il Tar la commissione aveva al suo interno un componente che era in palese conflitto d’interessi. Faceva infatti parte di una struttura di promozione culturale che aveva collaborato con un’associazione che poi era stata beneficiaria del contributo. C’è di più: lo stesso componente aveva frequenti collaborazioni artistiche con la stessa associazione. Significa che dall’assegnazione a essa del contributo da 45mila euro avrebbe potuto avere un beneficio economico diretto. Per i giudici era impossibile che fosse imparziale.

La storia di una gara viziata in più punti e che aveva visto escluso lo storico sodalizio non finisce però qui. I giudici hanno anche evidenziato come la commissione non avesse esplicitato le motivazioni che avevano portato alla stesura di quella graduatoria. Non avendole rese note, è anche impossibile verificare se siano stati rispettati i criteri del bando e ciò fa venire meno i principi della trasparenza. Ciò che salta agli occhi e che è stato puntualmente riportato nel ricorso è la valutazione bassissima ottenuta dai Tenores di Neoneli. Il punteggio è di molto inferiore a quello di altre associazioni assai più giovani e con una cassa di risonanza decisamente inferiore. Visto che si parla di valorizzazione di attività di tipo folcloristico e di ricerca etnomusicologica, i cantori si sarebbero aspettati ben altro punteggio.

E il ministero? Ha provato a difendersi affermando che la collaborazione tra il componente della commissione e l’associazione non per forza dovesse sfociare in una posizione a questa favorevole, ma non ha convinto il Tar che ha quindi disposto che la graduatoria sia annullata; che si proceda a stilarne una nuova in cui siano anche contenute le motivazioni che precedono la valutazione finale di qualsiasi concorrente. Per ora il milione di euro è congelato, in attesa di una nuova graduatoria.

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