La Nuova Sardegna

ARBOREA. Lei, la testimone è ormai irreperibile (probabilmente fuggita all’estero per non scontare una condanna a sei anni di reclusione per una storia di droga) ma una sua lettera, consegna ai Carabinieri che stavano indagando sulla Comunità Il Samaritano, è stata acquisita agli atti del processo che si sta svolgendo contro don Giovanni Usai, per favoreggiamento della prostituzione e Gabriel Imasidou Osarhewinda per abuso sessuale. Sono stati i giudici del collegio (presidente Carla Alieri, a latere Elisa Marras e Francesco Mameli) ad accogliere la richiesta di acquisizione da parte del pubblico ministero Marco De Crescenzo, rigettando invece le istanze degli avvocati difensori (Carlo Figus e Annamaria Uras) che a questo punto avrebbero voluto fossero chiamati a deporre ancora i carabinieri. La richiesta della difesa nasce dagli aspetti controversi di quel documento, che contiene una postilla, firmata dalla donna, che si dichiara disposta a testimoniare. Affermazione molto diversa dai contenuti delle mail che la nigeriana ( che nella comunità stava scontando una condanna per altre vicend e dovrebbe essere la testimone chiave del processo) mandava invece ad una insegnante di Arborea, nelle quali raccontava di aver fatto sesso a pagamento con il sacerdote ma di esser stata sempre zitta perché aveva paura e di esser stata minacciata. Nel frattempo, come ha ribadito la presidente del collegio giudicante, l’istruttoria è conclusa. La prossima settimana, saranno prodotti altri documenti; il 20 febbraio, inizierà la discussione. Parlerà per primo il pm , poi sarà la volta della parte civile e della difesa. Il 21 maggio sono fissate le repliche, quindi, il collegio si ritirerà per la sentenza.(m.c.)