La Nuova Sardegna

Oristano

Il comitato per il Delogu: «La pazienza è finita»

di Maria Antonietta Cossu
Il comitato per il Delogu: «La pazienza è finita»

Ghilarza, nuova partecipata fiaccolata per salvare l’ospedale. Si alza il livello della protesta

25 gennaio 2020
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GHILARZA. Il fronte di lotta non molla la presa sul Delogu. Ieri cittadini e amministratori comunali del distretto hanno marciato lungo le vie su cui si affaccia l’ospedale invocando soluzioni ai problemi che si ripercuotono sulla regolarità e sull’efficienza dei servizi sanitari. Al corteo che al crepuscolo ha preso le mosse dall’auditorium si sono unite centinaia di persone con in mano le fiaccole divenute il simbolo della battaglia di civiltà.

Pochi minuti prima della partenza i consigli comunali del Guilcier e del Barigadu hanno sottoscritto con delibere ufficiali le rivendicazioni che il comitato “Delogu bene comune” ha enunciato in un documento indirizzato all’assessore regionale alla Sanità e ai vertici di Ats, Areus e Assl di Oristano. Lo zoccolo duro della protesta non transige sull’immediata riapertura del punto di primo intervento e sull’applicazione della riforma della rete ospedaliera, a cominciare dall’attivazione del Centro di emergenza territoriale e dalla ricostituzione degli organici. «Il tempo delle parole si è concluso con la fine del 2019, pretendiamo che gli impegni presi vengano rispettati», ha ammonito il portavoce del comitato Raffaele Manca.

A parlare a nome delle amministrazioni e delle comunità locali sono stati i presidenti delle Unioni del Guilcier e del Barigadu. «Siamo qui per dare nuovo vigore alla battaglia per l’ospedale, perché vogliamo risposte chiare e definitive», ha incalzato Alessandro Defrassu, cui si è aggiunto l’appello dell’omologo di Busachi, Giovanni Orrù: «Il nostro territorio non può vedere morire questo ospedale, bisogna rilanciare la struttura con il pronto soccorso e con tutte le altre attività specialistiche».

In mancanza di segnali concreti la mobilitazione riprenderà con iniziative già programmate dal comitato, che a febbraio ha previsto il blocco della 131 con almeno duecento veicoli e, come extrema ratio, una mossa a sorpresa in coincidenza con le elezioni comunali.

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