La Nuova Sardegna

Oristano

Rimpasto, tutti i dolori di Lutzu

di Giuseppe Centore
Rimpasto, tutti i dolori di Lutzu

Verifica aperta da dieci mesi. Le candidature durano solo poche ore ma a palazzo si nutre fiducia

26 gennaio 2020
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ORISTANO. «Sopire, troncare, padre reverendo, troncare sopire». Il sindaco ha formazione scientifica, è ingegnere, ma sicuramente ha letto Manzoni e ben si ricorda il colloquio tra il Conte Zio e il padre provinciale. In pratica applica quella stessa regola, pur farisea, alla sua scombiccherata maggioranza. È da aprile del 2019, dieci mesi, oltre quaranta settimane, che nella sua maggioranza è attivata una verifica che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, portare a un rimpasto in giunta. Da allora sono passati tanti candidati, molte speranze sono fiorite e poi appassite, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso: tutto fermo.

Il sindaco non rischia la poltrona, ha una maggioranza solida, ma deve fare i conti con un risiko di difficile soluzione; far combaciare le esigenze dei gruppi consiliari, dei partiti e delle aree di riferimento e di potere alle poltrone. Tutto è nato dall’implosione, adesso è più corretto dire scomparsa, di Forza Italia, il partito del sindaco. Lutzu è diventato sindaco perchè Oristano toccava agli Azzurri, ma in città gli Azzurri sono spariti; tra dimissioni, epurazioni e autosospensioni il gruppo non c’è più. Ma in una piccola città come questa contano le relazioni, non le appartenenze. Ecco perchè Lutzu non ha mai perso una votazione, sia pur secondaria in aula. Tra maggioranza e opposizione gli amici del sindaco sono sempre più numerosi dei suoi cosiddetti avversari.

Però i cambi di casacca hanno complicato non poco lo scenario di un placido amministrare. Ecco così arrivare in aula, dai fuoriusciti Azzurri La Civica Oristano, poi trasmigrata in Fratelli d'Italia che però non è in maggioranza, l’Udc il Partito Sardo d'Azione. A scalpitare, nella città della Sartiglia, sono i consiglieri accasatisi con Fratelli d’Italia: sono in maggioranza in Regione, a livello nazionale sono dati in ascesa, non possono rimanere fuori da Oristano per un capriccio o un niet del sindaco. Che poi il buon Lutzu le proposte di seggiole a FdI le ha pure fatte, ma si è accorto che la coperta è corta. Se accontenta uno, scontenta un altro; se toglie una donna deve confermare le quote rosa, se ipotizza di giubilare un assessore deve poi scontrarsi con il suo gruppo di riferimento. Insomma, un pasticcio. Siamo a metà della consiliatura e quest’anno si giocheranno le chance del primo cittadino per puntare al bis. Per giocarsi la partita Lutzu deve però concludere il risiko delle poltrone locali, facendo lo slalom tra partiti, gruppi consiliari e assessori di riferimento, è il caso dei sardisti, che difendono il loro assessore di riferimento, sacrificabile secondo il gruppo consiliare. C’è da perderci la testa, meglio sopire e troncare, e sperare che il tempo cheti passioni e languori.

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