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Oristano

Un cuscino e la vestaglia, gli enigmi dell’omicidio

di Enrico Carta
Un cuscino e la vestaglia, gli enigmi dell’omicidio

Narbolia, secondo l’accusa molti elementi incastrerebbero il marito di Brigitte Per la difesa l’uomo, anziano, non poteva trasportare e gettare in mare la donna

26 gennaio 2020
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NARBOLIA. L’arma del delitto doveva essere un cuscino. Era appallottolato quando fu notato all’interno della casa e, secondo il pubblico ministero Armando Mammone che ha coordinato le indagini della Squadra mobile della polizia, sarebbe stato quello usato per tentare di uccidere Brigitte Pazdernik, la donna di 76 anni morta il 10 ottobre 2018 e per il cui omicidio è sotto processo il marito Giovanni Perria, 78 anni.

La prima udienza del processo iniziato giovedì in Corte d’assise a Cagliari è servita all’accusa per fare una ricostruzione generale della scena del delitto. Meglio dire delle scene del delitto, perché il luogo in cui questo si consuma non è la casa, bensì il mare tra Torre del Pozzo e Is Arenas: Brigitte Pazdernik vi fu gettata tramortita, ma ancora viva e poi è certamente annegata.

Il tentativo di soffocarla non sarebbe andato a buon fine ed è il motivo per cui poi fu ritrovata acqua nei polmoni di Brigitte Pazdernik. Secondo l’accusa però, Giovanni Perria non si accorse che la moglie respirava ancora e tutto quel che avrebbe fatto dopo era solo il tentativo di sbarazzarsi di quello che credeva ormai essere un cadavere.

Gli indizi su cui si basa la ricostruzione fatta in aula dal dirigente della Squadra mobile, Samuele Cabizzosu, sono poi vari. I principali sono legati all’auto di Giovanni Perria. Saranno i periti a chiarire meglio certi aspetti, mentre quel che è certo sono le contraddizioni in cui l’imputato è caduto diverse volte.

Ad esempio quando raccontò che la moglie era scappata in ciabatte indossando una vestaglia, mentre il cadavere fu ritrovato al largo di Su Pallosu interamente vestito e con le scarpe.

Per il pubblico ministero sono la riprova che, quando denunciò la scomparsa della moglie, mentiva; per l’avvocato difensore Antonello Spada sono invece errori commessi da una persona anziana in un momento di scarsa lucidità.

Alcune delle domande della difesa lasciano già intuire quali saranno gli argomenti e i dubbi che saranno portati all’attenzione della corte. Uno su tutti: aveva un uomo così anziano la forza di trasportare la moglie sino al seminterrato in garage, di caricarla in macchina, quindi di gettarla in mare? La strada dal parcheggio alla battigia è lunga: l’hanno detto i poliziotti che c’era una passerella in legno lunga almento una ventina di metri e poi un tratto di spiaggia un po’ più breve. Ce la poteva fare Giovanni Perria?

Ma non sarà solo su questo che si decideranno le sorti del processo, la cui prossima udienza è fissata per il 10 febbraio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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