sanitÀ
Chemioterapia a marce ridotte, il caso in Regione
ORISTANO. Approda in Regione, la vicenda della paziente oristanese che deve rinunciare alla chemioterapia perché, secondo l’Assl, dovrebbe farla all’ospedale di Nuoro. Il consigliere regionale di...
30 gennaio 2020
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ORISTANO. Approda in Regione, la vicenda della paziente oristanese che deve rinunciare alla chemioterapia perché, secondo l’Assl, dovrebbe farla all’ospedale di Nuoro. Il consigliere regionale di Forza Italia, Emanuele Cera, ha inviato un’interrogazione al presidente della giunta, Christian Solinas e all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, sollecitando per prima cosa di consentire alla donna che, secondo quanto scrive Cera avrebbe sospeso da mesi le terapie salvavita non essendo in grado, data anche l’età di 77 anni, di sostenere continue trasferte fino al capoluogo barbaricino.
Nell’interrogazione viene poi chiesto di intervenire affinché anche l’ospedale san Martino venga autorizzato dalla Regione a curare i pazienti oncoematologici della provincia «per trovare soluzione definitiva al dramma di questi pazienti e delle loro famiglie, condannati a forti disagi o a viaggi della speranza», scrive il consigliere». Cera denuncia quella che definisce «un’inaccettabile discriminazione patita dai cittadini e dai numerosi pazienti dell’Oristanese e dalle loro famiglie e istituire presso l’Assl di Oristano, al pari degli altri territori isolani, la struttura oncoematologica all’interno della Struttura semplice dipartimentale di oncologia, che già esiste, adeguandola però di risorse umane e strumentali e nella piena disponibilità dell’Assl di Oristano, in assenza di ulteriori oneri per il bilancio della Regione».
Il reparto di oncologia dell’ospedale oristanese, infatti, per l’assessorato regionale alla Sanità, non sarebbe abilitato a somministrare i farmaci di cui la donna ha bisogno. La vicenda, denunciata da Adiconsum, è stata anche oggetto di un’interpellanza dalla consigliera comunale dei 5 Stelle, Patrizia Cadau.
Michela Cuccu
Nell’interrogazione viene poi chiesto di intervenire affinché anche l’ospedale san Martino venga autorizzato dalla Regione a curare i pazienti oncoematologici della provincia «per trovare soluzione definitiva al dramma di questi pazienti e delle loro famiglie, condannati a forti disagi o a viaggi della speranza», scrive il consigliere». Cera denuncia quella che definisce «un’inaccettabile discriminazione patita dai cittadini e dai numerosi pazienti dell’Oristanese e dalle loro famiglie e istituire presso l’Assl di Oristano, al pari degli altri territori isolani, la struttura oncoematologica all’interno della Struttura semplice dipartimentale di oncologia, che già esiste, adeguandola però di risorse umane e strumentali e nella piena disponibilità dell’Assl di Oristano, in assenza di ulteriori oneri per il bilancio della Regione».
Il reparto di oncologia dell’ospedale oristanese, infatti, per l’assessorato regionale alla Sanità, non sarebbe abilitato a somministrare i farmaci di cui la donna ha bisogno. La vicenda, denunciata da Adiconsum, è stata anche oggetto di un’interpellanza dalla consigliera comunale dei 5 Stelle, Patrizia Cadau.
Michela Cuccu
