La Nuova Sardegna

Oristano

Masangionis, ricavi dai rifiuti

di Davide Pinna
Masangionis, ricavi dai rifiuti

Il Consorzio industriale ricorda i vantaggi ottenuti con il passaggio dal privato alla gestione diretta

01 febbraio 2020
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ORISTANO. Non è stato un fulmine a ciel sereno, per l'ex sindaco di Oristano Guido Tendas, l'avviso di garanzia per le indagini sulla revoca della concessione, da parte del Consorzio industriale, alla Intercantieri Vittadello, che aveva in gestione fino al 30 novembre 2015 l'impianto di trattamento dei rifiuti di Masangionis, di proprietà del Consorzio. «Ora come ora non voglio commentare l'inchiesta – spiega Tendas – posso dire che sto ricevendo tantissime chiamate e messaggi di solidarietà e ovviamente c'è un po' di amarezza nel ritrovarsi in questa situazione». L'ex primo cittadino, indagato insieme agli altri componenti dell'allora cda del Consorzio, Giuseppe Giarrusso (e non Pierino Scanu, come erroneamente scritto ieri) Marcello Caria e Claudio Atzori, al direttore dell'ente Marcello Siddu e al funzionario Salvatore Daga, lascia capire, che sul piano politico non rinnega una scelta, quella di assumere la gestione diretta dell'impianto di Masangionis, che ha permesso al Cipor di guadagnare parecchio e di investire i proventi in nuove attività. Al centro del lavoro della Procura e della Guardia di finanza, scaturito da un esposto, ci sarebbe la scelta di pagare al vecchio gestore, la Vittadello, un indennizzo considerato dagli inquirenti eccessivo rispetto a quanto stabilito dalla legge. Sui dettagli dell'inchiesta, ovviamente, non arrivano commenti neanche da parte dal presidente dell'attuale cda, Massimiliano Daga, che avverte: «Un avviso di garanzia non deve essere letto come una condanna: c'è un procedimento giudiziario in corso e ci vuole sensibilità. Voglio solo sottolineare che le persone che lavorano per il Consorzio lo fanno con grande dedizione e con l'obiettivo principale di rendere un servizio al territorio e agli imprenditori. Dispiace che si ritrovino in situazioni come queste». Se l'aspetto giudiziario resta senza commenti, non è così per il piano politico della vicenda: «Posso affermare che, se l'obiettivo della revoca effettuata dal precedente consiglio d'amministrazione era quello di ridurre le tariffe dei rifiuti per le amministrazioni che conferiscono a Masangionis, quell'obiettivo è stato raggiunto». La gestione dell'impianto in concessione alla Vittadello, ovviamente, prevedeva che la ditta ottenesse ogni anno un utile d'impresa: «Ora invece – spiega Daga – tutti i ricavi derivanti dalla gestione diretta, vengono reinvestiti nelle attività del Consorzio o nella calmierazione e riduzione delle tariffe. Per esempio, dai ricavi di Masangionis, noi ogni anno mettiamo da parte i soldi che serviranno in futuro per mettere in sicurezza la discarica di servizio dell'impianto». «Ad oggi – si legge nel bilancio di previsione 2019 del Consorzio – i risultati di gestione dell'impianto hanno consentito di confermare le tariffe dello smaltimento rifiuti ed anzi sono state poste le basi per una loro riduzione nel prossimo futuro, a tutto vantaggio dei Comuni e degli utenti» I ricavi derivanti dall'attività di Masangionis sono aumentati con la gestione diretta, passando dai 5 milioni e 600 mila euro del 2016 ai 6 milioni del 2018. A fronte di costi inferiori rispetto ai ricavi il Cipor ha potuto accantonare nel 2018 una cifra pari a poco meno di 1 milione e mezzo di euro che invece, in caso di gestione indiretta, sarebbero in buona parte diventati profitti per l'impresa concessionaria.

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