La Nuova Sardegna

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Rimpasto tra addii e polemiche

Rimpasto tra addii e polemiche

Licandro abbandona i Riformatori, mare molto mosso nei sardisti

01 febbraio 2020
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ORISTANO. Sembrava tutto risolto, che mancasse solo un piccolo tassello per arrivare al rimpasto della giunta Lutzu. E ora invece c'è addirittura il rischio che l'ingresso dei tre di Fratelli d'Italia, sia bilanciato dall'uscita dei tre del Psd'Az. Ogni giorno, infatti, il quadro politico muta, con il risultato che una proposta che sembrava risolutiva ieri, oggi è inattuabile. L'ultimo esempio con lo scontro in casa sardista, consumato tra gruppo consiliare da una parte e segreteria cittadina dall'altra, sull'assessore Gianfranco Sedda. Da un lato ci sono i tre consiglieri, che nella serata di ieri hanno incontrato Lutzu insieme al referente politico del partito Giovanni Mascia e che rivendicano il sostegno delle segreterie nazionali e provinciali: «La partita della Giunta è ancora aperta – ha spiegato Mascia – ma se Sedda non sarà assessore dopo il rimpasto, il Psd'Az andrà all'opposizione». Mascia e i consiglieri hanno rivendicato il buon lavoro di Sedda: «Sostituirlo ora significherebbe far perdere tempo alla città, interrompendo tutti i progetti in corso. La segreteria cittadina ha fatto una fuga in avanti, il Psd'Az è compatto a sostegno di Sedda». Dalla segreteria cittadina, contemporaneamente riunita nel proprio direttivo, arriva però un'offerta di pace, che finisce però per complicare ancora di più il puzzle che Lutzu tenta di risolvere da mesi: «Proponiamo di mantenere Sedda al suo posto, e ci prendiamo l'onere e l'onore di nominare anche una donna» dichiara il segretario Paolo Angioi, che smentisce le indiscrezioni su Sara Olla come possibile assessora: «È già impegnata in maniera efficace nell'amministrazione di Samugheo». Se Sedda resta lì, però, allora deve saltare un altro uomo, e ieri si è indebolita particolarmente la posizione di Gianfranco Licheri (Riformatori), dopo che Mauro Licandro ha lasciato il partito: con un solo consigliere i Riformatori infatti potrebbero non avere più diritto a un posto in Giunta. Insomma, il rompicapo si complica. Buona fortuna a chi proverà a risolverlo.(dav.pi)

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