La Nuova Sardegna

Oristano

«L’ospedale a singhiozzo e l’assessore non si vede»

di Michela Cuccu
«L’ospedale a singhiozzo e l’assessore non si vede»

La parlamentare dei 5 Stelle Mara Lapia in visita al San Martino Confronto con il manager Meloni e con i sindacati: carenze in troppi reparti

02 febbraio 2020
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ORISTANO. «Oggi qui non ci dovrebbe essere un parlamentare, ma un assessore regionale che deve avere il coraggio di affrontare i problemi della sanità pubblica». Sono le parole che Mara Lapia, deputata del Movimento 5 Stelle, ha detto durante il sopralluogo fatto ieri matina all’ospedale San Martino. Una visita sollecitata dalla consigliera comunale Patrizia Cadau, che nei giorni scorsi aveva presentato un’interrogazione su quella che potrebbe definirsi solo l’ultima delle vicende di sanità azzoppata: la donna di 77 anni che ha interrotto la chemioterapia perché la Regione la costringe a curarsi a Nuoro, malgrado dalla direzione della Assl fin dal 2013 fosse stato sollecitato un intervento per evitare che casi del genere continuassero a verificarsi.

Ieri la parlamentare è stata accolta da una delegazione composta dal direttore generale dell’Assl, Mariano Meloni, e da Giampiero Sulis, segretario provinciale del sindacato medico Cimo e dal segretario di Uil sanità Michele Zucca. In ogni reparto, Mara Lapia ha incontrato i primari che hanno evidenziato le tante carenze di un ospedale di valenza provinciale dove però si lavora in affanno data l’enorme carenza di personale. Emblematica la situazione di Medicina, reparto con appena otto medici su un organico previsto di quindici. «Eravamo in dodici, poi per motivi diversi, i colleghi si sono trasferiti e il risultato è stato che oggi, un reparto con tre sezioni, sessanta posti letto e con un numero elevatissimo di pazienti (lo scorso anno gli accessi sono stati 3.279) deve garantire con pochissimo personale tutta una seri di servizi, comprese le urgenze», ha detto il primario, Efisio Cherchi.

Anche il direttore generale ha definito la situazione del reparto «difficilissima e inaccettabile per una struttura di tale importanza». Mara Lapia non ha tralasciato nessuno dei reparti dell’ospedale, con un passaggio obbligatorio alla Cardiologia, dove l’emodinamica da luglio non è più operativa tanto da costringere a dirottare a Cagliari i pazienti che hanno avuto un infarto o una trombolisi.

Sono solo alcuni dei problemi che la deputata riferirà a Roma, compresa la carenza di infermieri e tecnici, con il risultato delle liste d’attesa lunghissime che arrivano anche a un anno nel caso della risonanza magnetica. Nel reparto di radiologia – nove medici su un organico di quindici – c’è struttura nuovissima, ma in parte inutilizzata. È qui che si evidenziano autentici paradossi: solo uno dei due ecografi è operativo a causa della mancanza di medici, mentre un incidente tecnico impedisce di installare la nuova apparecchiatura per la risonanza.

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