La Nuova Sardegna

Oristano

Rimpasto con rabbia, Lutzu scontenta i sardisti

di Davide Pinna
Rimpasto con rabbia, Lutzu scontenta i sardisti

Due assessori a Fratelli d’Italia, ritirata la delega all’urbanistica al tecnico Sedda Adesso si apre una complessa fase di assestamento politico e programmatico

05 febbraio 2020
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ORISTANO. «Ingrato». Nei giorni di Sanremo si potrebbe pensare al titolo di qualche canzone che racconta un amore spezzato, ma non è così. L'aggettivo, che ha una tono tutto politico, lo pronuncia Giovanni Mascia, referente politico del gruppo consiliare oristanese del Partito Sardo d'Azione, in riferimento al sindaco Lutzu.

Il casus belli? Il rimpasto di giunta comunale, che finalmente è arrivato dopo mesi e mesi di attesa. Alla fine, è un gioco di compensazioni che lascia invariati i numeri della maggioranza: l'ingresso dei tre consiglieri di Fratelli d'Italia è bilanciato dall'uscita dei tre sardisti, che si collocano senza mezzi termini all'opposizione. 15 consiglieri, sindaco compreso, a sostegno della Giunta e nove in minoranza. A rimetterci le deleghe sono stati l'ex assessora in quota Riformatori Pupa Tarantini (Viabilità e Attività Produttive), che interpellata sulla revoca risponde con un diplomatico «non commento», l'ex di Forza Italia Stefania Zedda (Pubblica Istruzione, Turismo e Spettacolo), e il sardista Gianfranco Sedda, che aveva le deleghe all'Urbanistica. Dentro la squadra di governo arrivano due rappresentanti di Fratelli d'Italia, Angelo Angioi al Bilancio e alle Società partecipate, e Maria Bonaria Zedda, a Sport, Politiche Giovanili e Attività produttive. E all'Urbanistica?

Nessuno. Le deleghe restano in mano al sindaco Lutzu, che le terrà ad interim, in attesa che dai Quattro Mori arrivi una nomina femminile. Ma questa nomina, per ora, non è nemmeno nell'aria: «Il nostro rapporto di fiducia con l'assessore Sedda era imprescindibile, non ci stiamo a far parte di una maggioranza che ci impone di scaricarlo» spiega Mascia.

Ingrato, certo, è una parola forte, ma l'argomentazione di Mascia è circostanziata: «Il bilancio del Comune è stato chiuso grazie a 2 milioni arrivati dalla Giunta Regionale, con l'interessamento del Partito Sardo d'Azione. È facile vantarsi di non aver aumentato le tasse, ma bisognerebbe anche dire perché. Non solo, ci sono i 200 mila euro stanziati dall'Assessorato Regionale al Turismo di Gianni Chessa per Oristano Città Europea dello Sport, e ci sono tutti i tavoli aperti con l'assessore all'Urbanistica Quirico Sanna su Zone Equus e Usi Civici. Non ci meritavamo questo trattamento. Ora faremo opposizione dura, ma costruttiva». La versione del sindaco, ovviamente, è più diplomatica.

«Sin dall'inizio c’era l’accordo su una verifica programmatica e politica di metà mandato. Ora il quadro politico è notevolmente cambiato rispetto al 2017, perciò abbiamo operato con l'obiettivo di uniformare il quadro politico a quello della giunta regionale. In attesa della definizione della presenza del Partito Sardo d'Azione, mi assumo l'interim dell'Urbanistica».

Seguono ringraziamenti di rito agli ex, e auguri di buon lavoro ai nuovi ingressi. Con l'Urbanistica non assegnata, è evidente che non si possono ancora far partire i titoli di coda, nel lungo film del rimpasto. Intanto perché l'adeguamento alla maggioranza di centrodestra che governa in Regione è ovviamente incompleto, fin tanto che il partito del presidente sta all’opposizione.

Inoltre perché, al momento, le quote rosa non sono rispettate: due donne su sei assessori rappresentano infatti il 33% del totale, ma la legge impone che nessun genere sia rappresentato con una misura inferiore al 40%. Nella decreto di nomina della nuova Giunta si legge, a questo proposito, che la nomina della nuova assessora all'Urbanistica arriverà al più presto, ma che per ora la cosa più importante è garantire la piena operatività dell'organo esecutivo.

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