basket
Un Jordan (Russell) per puntare alla C
Colpo di mercato dell’Azzurra che ora sogna la promozione
08 febbraio 2020
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ORISTANO. L'Azzurra Basket si regala Russell Jordan e con l’arrivo dell’ala inglese iscrive di diritto il proprio nome tra le pretendenti alla promozione in Serie C. «Abbiamo ambizioni importanti – le parole del presidente Roberto Martani –. Vogliamo tornare ai fasti di un tempo, quando Oristano era la seconda forza regionale. Auspico che questo ingaggio ci dia una spinta ulteriore, non solo tecnica ma anche riavvicinando il pubblico, messo a dura prova dalle condizioni della palestra».
Una situazione che si trascina da mesi, con il presidente del sodalizio che fatica a trovare un filo logico e vede sprecati gli sforzi della società: «Le condizioni del palazzetto in cui giochiamo sono tutt’altro che invitanti. Un tifoso si reca a vedere una partita se anche il contesto è accogliente. A causa di questa situazione, durante gli allenamenti due giocatori hanno subito degli infortuni. Abbiamo l’ambizione di ridare lustro alla pallacanestro oristanese, ma non è semplice in una palestra che fa acqua non solo in senso metaforico».
Un disappunto reso più acuto dalla presenza del palazzetto, nuovo e inutilizzato, distante poche decine di metri: «Non capisco perché non ci venga concesso quantomeno di giocarci. Oggi aprirà per una manifestazione a uso e consumo degli amministratori, ma non viene sfruttata dagli atleti oristanesi. Così diventa difficile anche ingaggiare i giocatori. Jordan era richiesto da tante società, ma ha sposato il nostro progetto e vogliamo far di lui un testimonial».
Complicazioni che stonano con il riconoscimento di Città europea dello sport: «Puntiamo alla vittoria del campionato – prosegue Martani –. Anche in ambito giovanile stiamo ottenendo ottimi risultati: l’under 16 è in competizione per arrivare alle finali nazionali, traguardo mai raggiunto dal basket oristanese. Preferirei non ospitare una squadra in una palestra simile». (ste.su.)
Una situazione che si trascina da mesi, con il presidente del sodalizio che fatica a trovare un filo logico e vede sprecati gli sforzi della società: «Le condizioni del palazzetto in cui giochiamo sono tutt’altro che invitanti. Un tifoso si reca a vedere una partita se anche il contesto è accogliente. A causa di questa situazione, durante gli allenamenti due giocatori hanno subito degli infortuni. Abbiamo l’ambizione di ridare lustro alla pallacanestro oristanese, ma non è semplice in una palestra che fa acqua non solo in senso metaforico».
Un disappunto reso più acuto dalla presenza del palazzetto, nuovo e inutilizzato, distante poche decine di metri: «Non capisco perché non ci venga concesso quantomeno di giocarci. Oggi aprirà per una manifestazione a uso e consumo degli amministratori, ma non viene sfruttata dagli atleti oristanesi. Così diventa difficile anche ingaggiare i giocatori. Jordan era richiesto da tante società, ma ha sposato il nostro progetto e vogliamo far di lui un testimonial».
Complicazioni che stonano con il riconoscimento di Città europea dello sport: «Puntiamo alla vittoria del campionato – prosegue Martani –. Anche in ambito giovanile stiamo ottenendo ottimi risultati: l’under 16 è in competizione per arrivare alle finali nazionali, traguardo mai raggiunto dal basket oristanese. Preferirei non ospitare una squadra in una palestra simile». (ste.su.)
