La Nuova Sardegna

Oristano

Medici contro il sindaco di Bosa

Medici contro il sindaco di Bosa

Critiche a Piero Franco Casula. Vertenza Ghilarza, il 7 marzo blocco della 131

09 febbraio 2020
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ORISTANO. Proteste e repliche sul fronte della sanità oristanese e provinciale. A Ghilarza il comitato Delogu Bene Comune, insieme ad amministratori e cittadini dell'Alto Oristanese porteranno la mobilitazione si sposterà in strada. Il 7 marzo gli attivisti percorreranno in macchina, in ambo le direzioni, il tratto della Carlo Felice tra Abbasanta e Paulilatino. «Non rivendichiamo un inattuabile servizio di pronto soccorso – spiegano i referenti del comitato – ma il mantenimento di un punto di primo intervento h 24 abilitato a trattare i codici d'urgenza verde e bianco e nel quale procedere alla stabilizzazione dei pazienti di altro codice quando necessario».

Hanno invece destato «sconcerto» le dichiarazioni del sindaco di Bosa che per difendere l’ospedale attacca i medici che hanno diffidato l’Ats, perchè ritengono violate le proprie normative contrattuali e legislative in materia di orari, mobilità e servizio di guardia. In una nota il presidente dell’ordine dei medici Sulis e i rappresentanti di Anao e Cimo, Curreli e Sulis, «l’emergenza iniziale è diventata una situazione insostenibile in quanto nessun provvedimento di soluzione si è attuato nel contempo e l’emergenza è diventata abitudine. Il sindaco dovrebbe tutelarsi contro i suoi colleghi ammininistratori della sanità sarda che hanno causato il declino e lo sfascio sia del San Martino di Oristano che del Delogu di Ghilarza e del Mastino di Bosa. La soluzione dei “provvedimenti palliativi” che la politica ha messo in atto per sanare le gravi carenze di personale medico ospedaliero è, come per la medicina, una copertura contemporanea, per arrivare in tempi opportuni, a una soluzione della situazione di criticità».

Secondo il sindacato non è utile «il ricorso a un avvocato per “precettare” medici che si rechino nei presidi ospedalieri di Bosa e Ghilarza, bensì trovare vie legali opportune e rapide. I colleghi che si sono recati presso i presidi ospedalieri di Bosa e Ghilarza – ricordano presidente dell’ordine e sindacalisti – mai si sono rifiutati o hanno ostacolato il regolare funzionamento dei reparti e dei servizi, ma si sono sempre dedicati e applicati con professionalità. Certe esternazioni portano sconcerto nell’opinione pubblica e potrebbero alimentare sfiducia nei confronti della classe medica in un momento in cui cresce la violenza verbale e fisica nei confronti dei medici e degli operatori salitari. Citare il giuramento di Ippocrate adombrando comportamenti non consoni da parte dei colleghi precettati per garantire il funzionamento dell’ospedale, pare del tutto improprio».(mac)

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