La Nuova Sardegna

Oristano

Cure oncologiche negate «Intervenga il giudice»

di Michela Cuccu
Cure oncologiche negate «Intervenga il giudice»

L’Adiconsum ha chiesto un provvedimento di urgenza per il farmaco salvavita La paziente oristanese interessata dovrebbe recarsi per la terapia a Nuoro

11 febbraio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «La Regione autorizzi l’ospedale di Oristano a prescrivere e infondere farmaci innovativi per la cura dei tumori»: è la richiesta arrivata ieri mattina dai rappresentanti di diverse associazioni che si stanno occupando del clamoroso caso di una donna che da tre mesi non si sta più curando. A 77 anni e una diagnosi di tumore, ha rinunciato alla chemioterapia perché secondo la Regione, dovrebbe rivolgersi all’ospedale di Nuoro. Per venirle “incontro” la Assl le ha offerto di andare fino a Nuoro a bordo di una autoambulanza che le metterebbe ai disposizione. Lei però è molto malata, non se la sente di fare continuamente la spola con il capoluogo barbaricino e nemmeno il marito, che di anni ne ha 83, potrebbe mai accompagnarla in automobile. Nel frattempo sarà un giudice del tribunale a decidere se autorizzare l’ospedale diOristano a somministrare le cure. L’avvocato Rossella Oppo, ha infatti presentato un ricorso d’urgenza. Una vicenda di sanità negata che ieri mattina, Giorgio Vargiu segretario regionale di Adiconsum, La responsabile provinciale di CittadinanzAttiva, Maria Grazia Fichicelli, Maria Cadeddu, presidente di Le Belle Donne, Maria Delogu di Komunque Donne e il referente dell’Ail, Bruno Palmas, hanno denunciato in una conferenza stampa. Paradossale la situazione del reparto di Oncoematologia dell’ospedale San Martino, che esiste dal 2008 anche se l’assessorato regionale alla Sanità ha ribadito che è un semplice ambulatorio di oncologia. Dichiarazione, quella del direttore del servizio “Qualità dei servizi e governo clinico”, che giunge come un fulmine a ciel sereno. Dopo 5 anni di attività, 1989 ricoveri in day hospital, 17.330 giornate di degenza e 10.348 prestazioni ambulatoriali, si scopre che tutto sarebbe avvenuto senza autorizzazioni. «L’assessorato sta determinando sostanzialmente la chiusura del reparto – ha detto Giorgio Vargiu – lasciando privi di assistenza sanitaria i circa 350 pazienti attualmente in terapia». «Il Mater Olbia, che è privato, ha ottenuto subito l’autorizzazione, a Oristano è dal 2013 che aspettano il via libera all’apertura della struttura complessa di Oncologia ed ematologia che eviterebbe ai pazienti di dover andare fuori provincia per curarsi. Ieri, i consiglieri regionali eletti nell’Oristanese (Francesco Mura, il presidente della Commissione Sanità, Domenico Gallus, Annalisa Mele e Alessandro Solinas)hanno assicurato il proprio intervento presso la giunta.

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative