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La scuola elementare vince il concorso sul presepe più bello
ABBASANTA. Sono gli alunni delle elementari di Abbasanta gli artefici del presepe più bello tra quelli in gara nel concorso promosso dall’associazione culturale Più Sardegna per le scuole della...
16 febbraio 2020
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ABBASANTA. Sono gli alunni delle elementari di Abbasanta gli artefici del presepe più bello tra quelli in gara nel concorso promosso dall’associazione culturale Più Sardegna per le scuole della provincia. La cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi nella sala Agorà alla presenza di più di un centinaio di studenti delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo del Guilcier, del Montiferru, della Planargia e del Campidano. Alle spalle dell’istituto comprensivo locale si sono piazzati gli alunni della primaria di Arborea e della media numero 1 di Oristano, che oltre a classificarsi al terzo posto tra le venti scuole in gara, si è aggiudicata anche il premio speciale dedicato al rapporto tra Natività e multiculturalità.
Tutti i presepi sono stati realizzati con materiali ecocompatibili, elemento che ha attribuito all’iniziativa una duplice valenza educativa. Soddisfatti gli organizzatori, sia per l’adesione che per l’impegno, la ricerca dei materiali e la cura nell’esecuzione dimostrati da ognuna delle classi coinvolte. «Lo scopo dell'iniziativa – ha spiegato il presidente di Più Sardegna, Mario Di Rubbo – era accrescere nei ragazzi la consapevolezza del significato di uno dei simboli della cultura religiosa e di trasmettere i valori della fratellanza e dell’integrazione fra i popoli. In più, tutto questo ha stimolato la fantasia e la creatività». (mac)
Tutti i presepi sono stati realizzati con materiali ecocompatibili, elemento che ha attribuito all’iniziativa una duplice valenza educativa. Soddisfatti gli organizzatori, sia per l’adesione che per l’impegno, la ricerca dei materiali e la cura nell’esecuzione dimostrati da ognuna delle classi coinvolte. «Lo scopo dell'iniziativa – ha spiegato il presidente di Più Sardegna, Mario Di Rubbo – era accrescere nei ragazzi la consapevolezza del significato di uno dei simboli della cultura religiosa e di trasmettere i valori della fratellanza e dell’integrazione fra i popoli. In più, tutto questo ha stimolato la fantasia e la creatività». (mac)