La Nuova Sardegna

Oristano

Aggressione in via Mazzini, condanna

di Enrico Carta
Aggressione in via Mazzini, condanna

Sei anni per aver ridotto in fin di vita un amico dopo un litigio nel giugno scorso

19 febbraio 2020
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ORISTANO. Botte, sangue e la morte che si affaccia su via Mazzini in una notte di giugno dello scorso anno. Fortunatamente tutto si risolve con una serie di gravi traumi, ma il peggio viene evitato grazie all’intervento dei medici. Due settimane più tardi l’autore dell’aggressione, incastrato dalle telecamere del circuito di videosorveglianza cittadino venne arrestato dalla polizia. Qualche giorno fa il tribunale ha emesso la sentenza che condanna a sei anni l’imputato. È Giovanni Cau, disoccupato oristanese di 40 anni, che venne accusato inizialmente del tentato omicidio di Eugenio Fadda, 50enne di Paulilatino, imputazione poi derubricata in lesioni gravi.

I due avevano trascorso insieme la serata, tra un bicchiere, un altro e un altro ancora, poi avevano litigato quando Giovanni Cau si era accorto che, dal giubbotto che aveva prestato all’amico qualche giorno prima, mancavano un caricabatterie e una scheda sim. Giovanni Cau intuì che li aveva venduti per ricavare qualche soldo e allora aveva preso a botte l’amico, lasciandolo steso in terra in via Mazzini. Perse la milza, ebbe alcune costole fratturate, riportò un serio trauma cranico, ma fortunatamente si salvò dopo giorni di coma. Così si è arrivati al processo.

Il pubblico ministero Valerio Bagattini ha chiesto il rito immediato chiudendo le indagini in pochi mesi. A quel punto l’avvocato difensore Silvio Sanna ha fatto la controrichiesta affinché il processo venisse celebrato con il rito abbreviato. Di fronte alla giudice Silvia Palmas, l’accusa ha sollecitato la condanna a sette anni e due mesi. La difesa ha invece basato le sue argomentazioni sul fatto che una precedente perizia psichiatrica avesse dichiarato Giovanni Cau parzialmente incapace di intendere e volere. Una perizia contrastante ha però detto l’opposto e così si è arrivati alla condanna a sei anni che si porta con sé anche il risarcimento danni alla vittima che si era costituita parte civile assistita dall’avvocato Manuela Cau. Dovrà ricevere, per ora, 10mila euro di provvisionale, ma viste le condizioni economiche dell’imputato, è facile prevedere che non accadrà.

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