Oncoematologia, il caso del farmaco negato a Oristano approda alla Camera
I disagi della paziente del San Martino rilanciati da Lapia (M5S)
23 febbraio 2020
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ORISTANO. Arriva in Parlamento il caso della paziente oncologica oristanese alla quale è stata negata l’assunzione di un farmaco nel reparto di oncoematologia del San Martino. Con una interrogazione al ministro della Sanità, la deputata dei cinque stelle Mara Lapia, ha ricostruito tutta la vicenda ricorando come che il presidio non dispone delle autorizzazioni necessarie per prescrivere e somministrare i suddetti farmaci.
«La problematica descritta sta seriamente preoccupando i pazienti in cura presso il presidio ospedaliero, così come le loro famiglie, poiché se l’impossibilità di somministrazione delle cure innovative sarà definitiva, tutto ciò costringerà gli utenti ad intraprendere viaggi molto lunghi verso altre strutture della regione (come, ad esempio, Cagliari e Nuoro) o, addirittura, fuori regione. Prendendo in esame l’ultimo triennio, stando ai dati forniti dal reparto nel secondo semestre del 2017 ci sono stati 675 trattamenti chemioterapici; 1054 nel 2018; 953 nel 2019. Tuttavia l’impossibilità di prescrivere farmaci innovativi, ha costretto il personale ad indirizzare i pazienti in altre strutture della regione». Secondo la deputata bisogna garantire la prescrizione e la somministrazione dei farmaci salvavita per la cura delle malattie onco-ematologiche al “San Martino”. La Lapia ricorda come la direzione qualità dei servizi e governo clinico dell’assessorato alla Sanità della Regione ad oggi preclude lo svolgimento di questo servizio, a causa della mancata autorizzazione della Regione di una struttura onco-ematologica presso la Assl di Oristano risalente al 2013.
«È opportuno che il Ministro solleciti la Regione ad adoperarsi per ricercare le dovute soluzioni utili alla possibile attivazione del reparto di onco-ematologia».
«La problematica descritta sta seriamente preoccupando i pazienti in cura presso il presidio ospedaliero, così come le loro famiglie, poiché se l’impossibilità di somministrazione delle cure innovative sarà definitiva, tutto ciò costringerà gli utenti ad intraprendere viaggi molto lunghi verso altre strutture della regione (come, ad esempio, Cagliari e Nuoro) o, addirittura, fuori regione. Prendendo in esame l’ultimo triennio, stando ai dati forniti dal reparto nel secondo semestre del 2017 ci sono stati 675 trattamenti chemioterapici; 1054 nel 2018; 953 nel 2019. Tuttavia l’impossibilità di prescrivere farmaci innovativi, ha costretto il personale ad indirizzare i pazienti in altre strutture della regione». Secondo la deputata bisogna garantire la prescrizione e la somministrazione dei farmaci salvavita per la cura delle malattie onco-ematologiche al “San Martino”. La Lapia ricorda come la direzione qualità dei servizi e governo clinico dell’assessorato alla Sanità della Regione ad oggi preclude lo svolgimento di questo servizio, a causa della mancata autorizzazione della Regione di una struttura onco-ematologica presso la Assl di Oristano risalente al 2013.
«È opportuno che il Ministro solleciti la Regione ad adoperarsi per ricercare le dovute soluzioni utili alla possibile attivazione del reparto di onco-ematologia».
