La Nuova Sardegna

Oristano

Quattro raid incendiari per intimidire i debitori

di Enrico Carta
Quattro raid incendiari per intimidire i debitori

Pestaggi e spedizioni punitive contro chi non aveva pagato le forniture di droga Auto a fuoco il 20 e il 21 luglio in via Ales, via Sorgono, via Alghero e via Piemonte

05 marzo 2020
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Forse non ci siamo ancora capiti, rivoglio i soldi che ti ho prestato e subito. Rispondi». Così scriveva Matteo Zucca a P. Ma uno degli indagati nell’inchiesta “Drug & fire” sapeva avere pazienza e così tre giorni dopo insisteva: «Non hai capito nulla. Vuoi peggiorare le cose? Sai che ti trovo, voglio solo i miei soldi». Il problema è che i soldi non arrivavano e la pazienza non era quella biblica di Giobbe e così Matteo Zucca, assieme alla fidanzata L.A., il 9 febbraio dell’anno scorso compie la spedizione punitiva. P., che il 31 dicembre 2018 aveva acquistato da lui una dose di cocaina per regalarsi una notte di fine anno elettrizzante, si ritrova all’ospedale col naso e una spalla fratturati. Tornato a casa riceve un altro messaggio. Lo scrive L.A., che è indagata ma non sottoposta a misura cautelare: «Non dire che ti abbiamo picchiato, se no ti uccidiamo». Invece P. probabilmente parla e da lì prende le mosse l’inchiesta che due giorni fa ha portato all’arresto degli oristanesi Lara Pinna, 21 anni, Matteo Zucca, 33 anni, Francesco Spanu, 34 anni, Angelo Erdas, 68 anni, Davide Melis, 28 anni, Fabio Orrù, 32 anni, Sandro Mele, 30 anni – questi ultimi due erano già in custodia cautelare in carcere per episodi in parte legati all’operazione di ieri –. Oltre a loro sono dietro le sbarre Alice Camedda, 34 anni, Alessandro Casu, 42 anni, e Cristian Vacca, 19 anni, tutti e tre di Santa Giusta; infine Giovanni Antonio Migheli e Patrizio Demartis, zio e nipote di 47 e 22 anni di Fordongianus.

Se quello del pestaggio di P. è il preludio dell’indagine “Drug & fire”, l’intermezzo è fatto da una cinquantina di episodi di spaccio di qualche chilo di mairjuana e di un chiletto di cocaina nel giro di meno di un anno, mentre nel crescendo finale si levavano alte le fiamme degli incendi di quattro auto. A interrompere la musica ci hanno pensato però i carabinieri della Compagnia di Oristano comandati dal capitano Francesco Giola sotto il coordinamento del sostituto procuratore Andrea Chelo che contestano, a vario titolo ai dodici indagati, i reati di spaccio di sostanze stupefacenti – in parecchie occasioni anche a minorenni i quali a loro volta si occupavano di rivendere al dettaglio e facevano da intermediari tra i grossisti e i consumatori –, di estorsione, di incendio, di lesioni e, al solo Fabio Orrù, anche la detenzione di una o forse addirittura due pistole.

La vera escalation, con annesso allarme sociale, coincide il momento in cui i vari amici avrebbero sollevato il volume. Avviene durante l’estate scorsa: tra il 20 e il 21 luglio si mettono in moto per compiere una quadrupla spedizione punitiva con due auto incendiate per notte. La prima volta colpiscono un’Audi A3 e una Fiat Punto in via Ales e via Sorgono, nella zona tra Sant’Efisio e il Sacro Cuore, quella che a Oristano per tanti è conosciuta con il nome tutt’altro che rassicurante di Corea. La notte successiva, quella del 21 luglio, l’azione è in parte ancora nella stessa zona, per la precisione in via Alghero dove va a fuoco una Renault Scenic, con gli incendiari che poi si dirigono verso via Piemonte, a ridosso del quartiere di San Paolo e danno alle fiamme una Citroen Picasso. Secondo gli inquirenti a indirizzare Cristian Vacca e il minorenne S.O.P. verso il bersaglio giusto sarebbero Fabio Orrù e la sua fidanzata Lara Pia. Il movente è sempre lo stesso: un debito da saldare, perché la droga “data in conto vendita” aveva un prezzo e non sempre quel che doveva tornare indietro, lo faceva.

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative