Ospiti dal nord, i dubbi dei sindaci
di Piero Marongiu
Diversi proprietari di seconde case arrivati nelle case lungo le coste del Sinis
10 marzo 2020
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NARBOLIA. Le immagini televisive della stazione ferroviaria di Milano, presa d’assalto da centinaia di persone in cerca di un treno in partenza per destinazioni ritenute più sicure, alimentano paure anche tra chi vive nei piccoli centri dell’Oristanese, dove molti cittadini lombardi, veneti, emiliano-romagnoli e piemontesi, hanno le loro case per le vacanze. Nel volgere di poche ore, ogni nuovo arrivato viene visto come un potenziale pericolo per i residenti. E la diffidenza aumenta quando quelle persone si fanno vedere in giro per il paese, nei bar o nei negozi.
Ieri i sindaci sono stati convocati dal prefetto Gennaro Capo, per comunicazioni sulle prescrizioni contenute nelle ultime direttive emanate dal Governo e per conoscere eventuali criticità presenti nei loro territori. Da ieri, grazie all’ordinanza della Regione, chi arriva in Sardegna proveniente dalle zone rosse o gialle, è obbligato compilare un documento nel quale, oltre a dichiarare il luogo e la città di provenienza, si impegna a osservare l’isolamento fiduciario per quattordici giorni. Le voci di arrivi dalle zone rosse però continuano a rincorrersi sui social e sulle chat, contribuendo ad alimentare il panico e a generare tensioni, senza che l’attendibilità delle fonti sia accertata. Molti cittadini chiedono l’intervento degli amministratori, perché impongano la quarantena. Ma controllare eventuali arrivi di persone dalle aree in cui si è sviluppato il Covid-2019, per i sindaci, non è per nulla semplice. «Gli ospiti delle strutture ricettive – spiega Gianni Panichi, sindaco di Cuglieri – devono essere segnalati alle autorità. Il problema si pone quando la gente pernotta in abitazioni private o nelle case di proprietà. Le forze dell’ordine effettuano diversi pattugliamenti giornalieri, sia nel centro urbano che nelle borgate marine. Controllano i documenti di chi incontrano, ma altro non possono fare. Noi non possiamo accedere alle informazioni, perché non esiste una linea di comunicazione tra le varie istituzioni, e questo complica le cose ulteriormente».
Il sindaco di Seneghe Gianni Oggianu, ha diffuso il giornale interno del paese, nel quale informa anche della chiusura degli uffici comunali. L’amministratore del villaggio turistico di Is Arenas “I Ginepri sul golf”, ha inviato ai condomini gli estremi dell’ordinanza della Regione e invita gli ospiti alla massima osservanza del suo contenuto. «La situazione è difficile - dicono gli amministratori di Cuglieri, Narbolia e Seneghe – e l’unico modo per limitare il rischio contagio è osservare le prescrizioni».
Ieri i sindaci sono stati convocati dal prefetto Gennaro Capo, per comunicazioni sulle prescrizioni contenute nelle ultime direttive emanate dal Governo e per conoscere eventuali criticità presenti nei loro territori. Da ieri, grazie all’ordinanza della Regione, chi arriva in Sardegna proveniente dalle zone rosse o gialle, è obbligato compilare un documento nel quale, oltre a dichiarare il luogo e la città di provenienza, si impegna a osservare l’isolamento fiduciario per quattordici giorni. Le voci di arrivi dalle zone rosse però continuano a rincorrersi sui social e sulle chat, contribuendo ad alimentare il panico e a generare tensioni, senza che l’attendibilità delle fonti sia accertata. Molti cittadini chiedono l’intervento degli amministratori, perché impongano la quarantena. Ma controllare eventuali arrivi di persone dalle aree in cui si è sviluppato il Covid-2019, per i sindaci, non è per nulla semplice. «Gli ospiti delle strutture ricettive – spiega Gianni Panichi, sindaco di Cuglieri – devono essere segnalati alle autorità. Il problema si pone quando la gente pernotta in abitazioni private o nelle case di proprietà. Le forze dell’ordine effettuano diversi pattugliamenti giornalieri, sia nel centro urbano che nelle borgate marine. Controllano i documenti di chi incontrano, ma altro non possono fare. Noi non possiamo accedere alle informazioni, perché non esiste una linea di comunicazione tra le varie istituzioni, e questo complica le cose ulteriormente».
Il sindaco di Seneghe Gianni Oggianu, ha diffuso il giornale interno del paese, nel quale informa anche della chiusura degli uffici comunali. L’amministratore del villaggio turistico di Is Arenas “I Ginepri sul golf”, ha inviato ai condomini gli estremi dell’ordinanza della Regione e invita gli ospiti alla massima osservanza del suo contenuto. «La situazione è difficile - dicono gli amministratori di Cuglieri, Narbolia e Seneghe – e l’unico modo per limitare il rischio contagio è osservare le prescrizioni».