La Nuova Sardegna

Oristano

cabras 

Pesca di frodo, sequestrate due reti

di Valentina Atzeni
Pesca di frodo, sequestrate due reti

Doppio ritrovamento da parte della Guardia di finanza e dell’Amp

11 marzo 2020
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CABRAS. Due bottiglie di plastica che galleggiavano sembravano dei semplici rifiuti da recuperare, ma celavano lo strumento di un bracconiere dei mari. Una rete di 250 metri di lunghezza priva di identificativo è stata recuperata dal personale dell’Area marina protetta Sinis Mal di Ventre nel campo ormeggio di Mare Morto, durante le perlustrazioni. «Di scarsissima qualità e fatta di ritagli di fortuna, era probabilmente l’ultimo rimasuglio di un più grosso rinvenimento di qualche giorno prima della Guardia di Finanza», spiega il direttore dell’Amp Massimo Marras. Gli agenti avevano infatti recuperato una rete della medesima fattura lunga un chilometro, con molta probabilità appartenente allo stesso pescatore di frodo, che, resosi conto del sequestro, per evitare di venire identificato avrebbe lasciato l’ultimo pezzo in acqua.

Posizionata in un campo ormeggio, in una zona in cui è vietata la pesca, era a una distanza inferiore a 60 metri dalla riva e distante dai 200 metri oltre i quali è consentita la pesca. Il personale dell’Amp ha proceduto a effettuare la segnalazione alla capitaneria, ottenendo l’autorizzazione a rimuoverla.

Continua però a destare preoccupazione il problema degli abusivi all’interno dell’Area marina, più volte segnalato anche dai pescatori di ricci, che sono ancora in attesa di risposte dal Ministero per la proroga della stagione. «Ieri abbiamo avuto una risposta, secondo cui a breve riceveremo informazioni. Considerato il periodo di blocco negli spostamenti, io e il sindaco Andrea Abis ci siamo messi a disposizione per una riunione in videoconferenza», spiega Massimo Marras.

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