La Nuova Sardegna

Oristano

Giada e Cosmin, oggi la sentenza

 Giada e Cosmin, oggi la sentenza

L’accusa chiede la conferma della condanna a 16 anni, così le parti civili. I distinguo delle difese

12 marzo 2020
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ORISTANO. Oggi sarà il giorno della nuova sentenza per Giada e Cosmim, i due ragazzi, all’epoca minorenni, condannati per aver partecipato l’11 settembre del 2018 all’omicidio di Manuel Careddu. Dopo la replica del sostituto procuratore generale e della difesa, la Corte d’Assise d’Appello per minori si ritirerà in camera di consiglio ed emetterà nel primo pomeriggio la sentenza.

Giada Campus non sarà in tribunale. Per motivi legati all’emergenza sanitaria rimarrà nel Lazio, nell’istituto penitenziario minorile di Casal del Marmo. Cosmin Nita invece dovrebbe, ma il condizionale è d’obbligo essere in aula. Per entrambi la sentenza in primo grado è stata di sedici anni.

I due nel 2018 parteciparono all’operazione per “convincere” Manuel Careddu a spostarsi dalla stazione dei treni di Abbasanta alle sponde del lago Omodeo, dove avrebbe dovuto ricevere il pagamento che attendeva. Non c’era alcun debitore pronto a saldare i conti ma solo una pala e una piccoza servite a uccidere barbaramente Manuel.

Giada Campus e Cosmin Nita adesso sono maggiorenni, hanno compiuto 18 anni da detenuti Per questo motivo i loro procedimenti sono stati più rapidi di quelli che riguardano il resto della banda. Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta in primo grado sono stati condannati in abbreviato a 30 (Fodde e Carta) e 16 anni (Satta).

Fodde è stato condannato come autore materiale del delitto, spalleggiato da Carta, mentre Satta si sarebbe occupato di mantenere attivi i cellulari del branco in posto lontano da quello dell’omicidio. Un alibi fabbricato su misura che però non ha retto perché il gruppo non sapeva di essere intercettato mentre pianificava ed eseguiva l’omicidio di Manuel Careddu. Nell’auto utilizzata da Christian Fodde, infatti, c’era una “cimice” installata per altri motivi che ha permesso agli inquirenti di ricostruire con precisione ogni decisione e spostamento dei cinque ragazzi. Le posizioni processuali di Giada e Cosmin hanno dei punti in comune, a cominciare dalla sentenza per i tre maggiorenni. Il giudice del tribunale di Oristano Silvia Palmas ha sottolineato il ruolo centrale di Christian Fodde nei confronti degli altri. Su questo cosa che gli avvocati difensori dei due minori Gianfranco Siuni e Giancarlo Frongia avevano già evidenziato al processo di primo grado al tribunale dei minori, dove però i giudici avevano ricavato un esito sfavorevole per i due; Giada e Cosmin erano consapevoli dell’azione che il gruppo andava a compiere e quindi partecipi. Una tesi che non ha convinto le difese che oggi in sede di replica sarà ribadita. Per Siuni, difensore di Cosmin «Fodde non ha condiviso con il giovane il suo piano criminoso. Lo dimostrano i colloqui avuti tra i due poco prima che Manuel salisse in auto, la decisione improvvisa di Fodde di tornare in auto per prendere l’arma del delitto e la presa di distanza del minore durante l’esecuzione. La conferma arriverebbe dal fatto che Cosmin, a differenza di Fodde, non si porta dietro i vestiti di ricambio». Anche il legale di Giada, giancarlo Frongiua, confida in un giudizio d’appello equilibrato».

Di parere diverso la posizione dei legali di parte civile, giudizio di appello». Luciano Rubattu, legale della madre di Manuel, non vede gli estremi per una modifica della sentenza di primo grado. «Nelle motivazioni sono stati spiegati in maniera chiara i ruoli di ciascun imputato». Gian Francesco Piscitelli, legale di Corrado Careddu, padre di Manuel si aspetta la conferma della sentenza di primo grado».

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