proposta del centro sinistra
L’opposizione: «Stop alla tassa di soggiorno per il turismo»
di Davide Pinna
ORISTANO. Il tunnel della crisi, per il settore ricettivo e turistico, è appena stato imboccato e la politica prova a esplorare le possibili soluzioni per alleviare la sofferenza degli albergatori....
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ORISTANO. Il tunnel della crisi, per il settore ricettivo e turistico, è appena stato imboccato e la politica prova a esplorare le possibili soluzioni per alleviare la sofferenza degli albergatori. Un primo tentativo arriva dalla proposta di sospensione dell’imposta di soggiorno formulata dai consiglieri comunali di centro sinistra. Il momento in cui si vedrà la luce dell’uscita dal tunnel non lo si conosce, anche perché il problema non è tanto il calo delle presenze in questo periodo di transizione tra la bassa e la media stagione, quanto gli effetti a lungo termine che potrebbero tenere lontani i turisti dalla Sardegna anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. I comuni, di per sé, non hanno grandi strumenti di aiuto a disposizione, anche perché la riduzione dei tributi locali deve essere collegata a un allentamento, da parte dello Stato, dei vincoli sul bilancio.
Una possibile opzione, già l’assessore al Bilancio Angelo Angioi aveva affermato che sarebbe stata presa in considerazione, riguarda l’imposta di soggiorno, istituita in città in sinergia con il Comune di Cabras a partire dalla scorsa estate. Una prima proposta tecnica arriva dai tre consiglieri di opposizione Francesco Federico, Efisio Sanna e Maria Obinu, sotto forma di emendamento al bilancio 2020-2022. Si tratta di due misure: la prima rappresenta un piccolo aiuto concreto alla liquidità degli operatori del settore turistico e ricettivo, la seconda più che altro un segnale di solidarietà che potrebbe avere qualche risvolto positivo.
L’aiuto alla liquidità riguarda le somme già riscosse nei primi tre mesi dell’anno: «In seguito alle recenti gravi e eccezionali problematiche nazionali e internazionali che stanno mettendo a dura prova il settore turistico è da intendersi sospeso il versamento, da parte delle strutture ricettive attive nel territorio comunale, delle somme incassate durante il primo trimestre del 2020 a titolo di imposta di soggiorno». In sostanza le somme incassate dagli operatori per il pagamento dell’imposta da parte degli ospiti, verrebbero versate al Comune in un secondo momento e ora potrebbero servire ad affrontare con qualche risorsa in più la crisi.
La seconda misura prevede invece la sospensione dell’imposta per tutto il 2020. Le previsioni dell’amministrazione sull’incasso ammontano a 200mila euro, ma è chiaro che andranno adeguate alle cupe prospettive attuali. Nel 2019 non è sembrato che l’imposta abbia avuto un impatto negativo sulle presenze turistiche, ma in ogni caso ora questo possibile elemento viene totalmente oscurato dalla crisi del settore dei trasporti e dalla cancellazione di numerose prenotazioni dovuta alla pandemia. «La misura più importante è la prima – spiega Francesco Federico – mentre la seconda ne è la naturale conseguenza».
Una possibile opzione, già l’assessore al Bilancio Angelo Angioi aveva affermato che sarebbe stata presa in considerazione, riguarda l’imposta di soggiorno, istituita in città in sinergia con il Comune di Cabras a partire dalla scorsa estate. Una prima proposta tecnica arriva dai tre consiglieri di opposizione Francesco Federico, Efisio Sanna e Maria Obinu, sotto forma di emendamento al bilancio 2020-2022. Si tratta di due misure: la prima rappresenta un piccolo aiuto concreto alla liquidità degli operatori del settore turistico e ricettivo, la seconda più che altro un segnale di solidarietà che potrebbe avere qualche risvolto positivo.
L’aiuto alla liquidità riguarda le somme già riscosse nei primi tre mesi dell’anno: «In seguito alle recenti gravi e eccezionali problematiche nazionali e internazionali che stanno mettendo a dura prova il settore turistico è da intendersi sospeso il versamento, da parte delle strutture ricettive attive nel territorio comunale, delle somme incassate durante il primo trimestre del 2020 a titolo di imposta di soggiorno». In sostanza le somme incassate dagli operatori per il pagamento dell’imposta da parte degli ospiti, verrebbero versate al Comune in un secondo momento e ora potrebbero servire ad affrontare con qualche risorsa in più la crisi.
La seconda misura prevede invece la sospensione dell’imposta per tutto il 2020. Le previsioni dell’amministrazione sull’incasso ammontano a 200mila euro, ma è chiaro che andranno adeguate alle cupe prospettive attuali. Nel 2019 non è sembrato che l’imposta abbia avuto un impatto negativo sulle presenze turistiche, ma in ogni caso ora questo possibile elemento viene totalmente oscurato dalla crisi del settore dei trasporti e dalla cancellazione di numerose prenotazioni dovuta alla pandemia. «La misura più importante è la prima – spiega Francesco Federico – mentre la seconda ne è la naturale conseguenza».