La Nuova Sardegna

Oristano

Allarme sangue: un mese e scatta l’emergenza

di Valentina Atzeni
Allarme sangue: un mese e scatta l’emergenza

L’associazione Thalassazione lancia un appello:«Fondamentale che non si fermino le donazioni»

15 marzo 2020
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ORISTANO. L’emergenza sangue non va in vacanza e in un momento come questo, nonostante tutte le attività siano interrotte ed è vivamente sconsigliata l’uscita da casa per tutelare la propria salute e quella altrui, è al contrario fondamentale che le donazioni siano ancora più numerose. A raccontare una situazione che si appresta a diventare critica è Massimiliano Vinci, presidente dell’associazione Thalassazione Oristano Onlus.

«È fondamentale che le donazione continuino anche in questo momento. È vero che bisogna restare in casa e uscire solo nei momenti di necessità, ma donare il sangue è più che una necessità per chi ha patologie e sopravvive grazie alle trasfusioni».

Tra meno di un mese la carenza potrebbe essere troppo grave da gestire, perché il Centro nazionale sangue ha già comunicato una diminuzione importante delle importazioni. Se si considera che in Sardegna giungono in media 30mila unità di sacche di sangue all’anno che arrivano proprio dalla penisola, si prospettano tempi duri per chi ha necessità costante di trasfusioni.

«L’ideale sarebbe che al di là delle giornate già stabilite dal calendario, le associazioni, le forze dell’ordine o le società sportive organizzassero delle giornate speciali di donazione». Le risposte arrivano peraltro immediate, ad esempio mercoledì gli agenti dell’Arma dei Carabinieri del Comando provinciale hanno dato il loro contributo. «Le giornate di donazione – specifica Massimiliano Vinci – non verrebbero organizzate nei locali della struttura ospedaliera, ma con l’ausilio dell’autoemoteca dell’Avis».

Il tutto avverrebbe, pare scontato dirlo, nel rispetto delle norme sulla sicurezza stabilite dal recente decreto ministeriale, che prevede che si rispettino le distanze minime di sicurezza e l’ausilio dei presidi di protezione individuale. I rischi sono quindi assenti e la donazione è un motivo per cui si piò lasciare il proprio domicilio.

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