Milis, la Rsa Villa San Giuseppe protegge ancor più i suoi ospiti
MILIS. Nella struttura sociosanitaria di servizio sociale Villa San Giuseppe, in questi giorni di emergenza sanitaria da Covid19, l’attività prestata dal personale sanitario, medici e paramedici, e...
23 marzo 2020
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MILIS. Nella struttura sociosanitaria di servizio sociale Villa San Giuseppe, in questi giorni di emergenza sanitaria da Covid19, l’attività prestata dal personale sanitario, medici e paramedici, e degli addetti ai servizi generali è totalmente improntata alla salvaguardia e alla tutela degli ospiti. L’imperativo categorico per tutti gli operatori è fare tutto il possibile per tenere fuori dalla Residenza il pericolosissimo Coronavirus.
All’interno della struttura invece si lavora alacremente, senza badare all’orario, né alla durata dei turni di assistenza. Ognuno fa la propria parte con zelo e quel senso di umanità che contraddistingue il personale da sempre. Gli assistiti, per lo più anziani e malati gravi, immunodepressi e altre patologie in atto, sono da accudire con la massima attenzione. Per questo motivo, visto l’aggravarsi della situazione e l’aumento del numero dei contagi a livello nazionale e nell’isola, il direttore della struttura, Bruno Vacca, ha dato disposizioni perentorie: limitare al minimo le visite agli ospiti. Una decisione che inizialmente qualcuno non ha ben compreso, ma che finora ha dato i risultati sperati.
Qualche giorno fa, per lo stesso motivo, Vacca aveva cancellato un evento attesissimo, la sagra dei ceci, previsto per domenica prossima, che si teneva nel paese da oltre un secolo. «Il personale sta reagendo, e fronteggiando la situazione contingente con grande forza e determinazione, e in maniera positiva – ha detto Bruno Vacca – una reazione encomiabile, viste le difficoltà in cui ognuno è chiamato ad operare all’interno della RSA». Un impegno costante, che non trascura il profondo senso di umanità del personale nei confronti degli anziani e dei malati, in questo momento i soggetti più fragili della nostra società, per questo da aiutare e tutelare.
Piero Marongiu
All’interno della struttura invece si lavora alacremente, senza badare all’orario, né alla durata dei turni di assistenza. Ognuno fa la propria parte con zelo e quel senso di umanità che contraddistingue il personale da sempre. Gli assistiti, per lo più anziani e malati gravi, immunodepressi e altre patologie in atto, sono da accudire con la massima attenzione. Per questo motivo, visto l’aggravarsi della situazione e l’aumento del numero dei contagi a livello nazionale e nell’isola, il direttore della struttura, Bruno Vacca, ha dato disposizioni perentorie: limitare al minimo le visite agli ospiti. Una decisione che inizialmente qualcuno non ha ben compreso, ma che finora ha dato i risultati sperati.
Qualche giorno fa, per lo stesso motivo, Vacca aveva cancellato un evento attesissimo, la sagra dei ceci, previsto per domenica prossima, che si teneva nel paese da oltre un secolo. «Il personale sta reagendo, e fronteggiando la situazione contingente con grande forza e determinazione, e in maniera positiva – ha detto Bruno Vacca – una reazione encomiabile, viste le difficoltà in cui ognuno è chiamato ad operare all’interno della RSA». Un impegno costante, che non trascura il profondo senso di umanità del personale nei confronti degli anziani e dei malati, in questo momento i soggetti più fragili della nostra società, per questo da aiutare e tutelare.
Piero Marongiu